Il giovane Richard Craig Lissaman è il primo condannato per aver violato le recenti misure anti cammer introdotte in Canada. Il fatto risale allo scorso dicembre ma solo pochi giorni fa è stata emessa la sentenza definitiva.
Il 21 dicembre 2007 Lissaman si è recato alla proiezione del film Sweeny Todd portando con se tutta l’attrezzatura necessaria per registrare una copia illegale da rimettere presumibilmente sui circuiti di filesharing. Qualcosa però è andato storto: il personale in sala si è accorto della presenza di una telecamera, ha interrotto la proiezione del film e ha scoperto il giovane. Poco dopo è giunta sul posto la polizia che ha provveduto a sequestrare la registrazione e ad arrestare Lissaman.
Pochi giorni fa la sentenza del tribunale: una pena pecuniaria di 1500 euro e il divieto, per 12 mesi, di entrare in qualsiasi sala cinematografica e di detenere qualsiasi strumento elettronico che sia in grado di effettuare videoregistrazioni.
Il giudice Catherine Skene ha così motivato la decisione espressa nella sentenza:
Il crimine commesso dal giovane non può essere comparato al taccheggio: non si tratta di qualcuno che ruba del pane o un litro di latte per uso personale, ma di qualcuno che si impossessa di un carrello pieno di carne per poi rivenderla e guadagnarci. Qualcuno potrebbe obiettare che il film sarebbe stato registrato per un uso privato, ma non si tratta di semplice furto per uso personale: l’utilizzo della telecamera induce a pensare alla volontà di voler trarre profitto dalla registrazione.
Decisione tuttavia che non accontenta le sempre più pressanti richieste delle major. Virginia Jones, membro di Canadian Motion Picture Distributors Association, ha così commentato la decisione della corte:
Avremmo voluto vederlo dietro le sbarre, per mandare un messaggio forte. Speriamo sia solo un punto di partenza.