Canone RAI addio dal 2023... ma solo dalla bolletta della luce

Dal 2023 l’Italia si adeguerà finalmente alle direttive dell'UE ed eliminerà del tutto il canone RAI dalle bollette elettriche.
Canone RAI addio dal 2023... ma solo dalla bolletta della luce
Dal 2023 l’Italia si adeguerà finalmente alle direttive dell'UE ed eliminerà del tutto il canone RAI dalle bollette elettriche.

Dopo mesi di voci e mezze promesse, ora ci siamo quasi: dal 2023, salvo ripensamenti del Governo, potremo dire addio al Canone RAI pagato in bolletta. L’ordine del giorno presentato da Maria Laura Paxia del Gruppo Misto al decreto energia approvato con 323 sì il 13 aprile alla Camera, infatti, è stato accettato dal Governo rappresentato in Aula da Vannia Gava, sottosegretaria per la Transizione ecologica, senza il bisogno di essere messo ai voti. Introdotto in bolletta nel 2016 dall’allora Governo presieduto da Matteo Renzi, il canone RAI verrà scorporato e tornerà a essere un’imposta da riscuotere in autonomia.

Canone RAI via dalle utenze elettriche

Con questa decisione l’Italia si adegua finalmente alle direttive dell’UE e per gli impegni presi con la stessa tramite il Piano di ripresa e resilienza (Pnrr), in cui tra le altre cose si chiede espressamente agli Stati membri che tutti gli «oneri impropri» devono letteralmente sparire dai costi dell’energia. E tra i “corpi estranei” spicca ovviamente proprio il canone di abbonamento alla televisione, dovuto come sappiamo allo Stato da parte di chiunque possegga un apparecchio televisivo.

Il canone RAI è un balzello poco amato nel Bel Paese. I motivi sono molteplici, ma in linea di massima si dice che tra le ragioni principali ci sia astio perché a fronte dei costi di mantenimento di tutto l’impianto, non è che l’offerta a livello di contenuti sia entusiasmante, tra show di poco interesse e molta disinformazione.

In più tanti cittadini ormai identificano il network come un feudo televisivo dei partiti politici che si alternano al governo di volta in volta. Insomma, un servizio pubblico che di “pubblico” e di “servizio” ha davvero poco, almeno per tanti nostri connazionali. Tra l’altro sono in tanti anche a sostenere il fatto che per rimediare ad anni di sprechi e mala gestione, che hanno contribuito nel tempo a indebitare la TV di Stato e a ridurne i ricavi, non può certo pensarci il cittadino.

Canone RAI

A maggior ragione in un periodo difficilissimo come questo, dove la crisi in ogni settore si fa sempre più pesante, e magari gli italiani preferirebbero sentir parlare meno di certe tasse, e semmai vedere investiti il ricavato di quelle pagate in risorse più utili alle famiglie e alla comunità. Non la pensa così ovviamente l’Usigrai, che teme che lo scorporo dalla bolletta si traduca in una nuova corsa all’evasione del canone.

 

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