Canonical taglia i ponti con Kubuntu

Canonical non supporterà più ufficialmente Kubuntu, derivata di Ubuntu basata sull'ambiente desktop KDE, che sarà sviluppata da volontari.
Canonical taglia i ponti con Kubuntu
Canonical non supporterà più ufficialmente Kubuntu, derivata di Ubuntu basata sull'ambiente desktop KDE, che sarà sviluppata da volontari.

Il progetto Kubuntu perde lo status di distribuzione supportata ufficialmente da Canonical, la quale ha deciso di affidarne lo sviluppo e l’evoluzione alla comunità di utenti che gravita intorno alla derivata di Ubuntu basata sull’ambiente desktop KDE. È questo quanto annunciato da Jonathan Riddell, responsabile dello sviluppo di Kubuntu, al quale è stata notificata la volontà da parte dell’azienda sudafricana di staccare la spina al progetto immediatamente dopo il rilascio della versione 12.04.

A partire dal prossimo mese di aprile, insomma, Canonical non pagherà più gli sviluppatori che si occupano di Kubuntu, con Riddell che migrerà in un’altra area del team di programmatori assoldati dalla società per occuparsi di compiti differenti. Allo stesso modo non sarà più fornito supporto a pagamento, motivo per cui la variante basata su KDE della distribuzione “per esseri umani” sarà paragonabile alle diverse edizioni già in circolazione basate su ambienti desktop differenti oppure personalizzate da team di volontari per specifici obiettivi.

Una mossa, questa, dettata principalmente da motivazioni di tipo economico: Canonical ha infatti provato a rendere Kubuntu un sistema operativo in grado di fornire guadagni alla società nel corso degli ultimi sette anni, senza tuttavia mai riuscire nel proprio intento. I vertici della compagnia hanno quindi ritenuto opportuno tagliare i fondi per un progetto che ha rappresentato fino ad oggi un fallimento dal punto di vista economico, focalizzando di fatto tutta l’attenzione dei propri sviluppatori su Ubuntu.

Riddell, d’altro canto, ha già fatto sapere di voler continuare ad essere presente per fornire il proprio contributo all’evoluzione di Kubuntu, benché da aprile poi potrà farlo soltanto nel proprio tempo libero. Per tale motivo ha chiesto all’intera comunità di utenti di farsi carico di maggiori responsabilità e contribuire ulteriormente all’evoluzione del sistema operativo, così che quest’ultimo possa proseguire lungo la strada percorsa fino ad oggi e non arrestarsi in seguito alla decisione di Canonical.

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