Il primo mouse di Apple è tornato alla luce. Come? Grazie al rinvenimento della capsula del tempo di Steve Jobs, un tubo metallico ricolmo di memorabilia sotterrato 30 anni fa in quel di Aspen, in Colorado. Il contenitore si sarebbe dovuto dissotterrare nel 2000, ma a causa dei mutamenti del territorio della capsula si era persa ogni traccia. Finché il National Geographic, con il suo show “Diggers”, non è riuscito a ridonare all’umanità uno dei più fondamentali strumenti della storia dell’informatica.
In passato la mania delle capsule del tempo – dei contenitori di metallo ricolmi di oggetti iconici di un periodo storico – era particolarmente diffusa. L’idea di base era quella di mostrare all'”uomo del futuro” come vivessero le generazioni precedenti, aiutandone la comprensione con degli oggetti che fossero riconoscibili oltre alla semplice interazione linguistica. Così, in chiusura dell’edizione 1983 dell’International Design Conference di Aspen, si è deciso di sotterrare una capsula per ricordare quell’anno: fra i tanti oggetti inclusi da designer di tutto il mondo, anche il mouse del primo Apple Lisa. Ed è proprio per questo motivo che il tubo è stato ribattezzato come “La capsula di Steve Jobs”, sebbene fra i partecipanti vi fossero tante altre personalità.
Il tubo di metallo, lungo 14 metri, è tipicamente anni ’80: i coperchi alle estremità, in un appariscente verde, accompagnano la serigrafia blu di un braccio robotico e di un uovo. Dopo giorni di estenuanti ricerche, tra modelli predittivi di quanto il territorio fosse mutato negli anni e sistemi di localizzazione satellitare, gli esperti del National Geographic sono stati in grado di rinvenire il prezioso cimelio. L’intero contenuto non è però stato ancora catalogato perché, con grande sorpresa degli stessi produttori del programma, il tubo è pieno di centinaia di oggetti, tutti sigillati l’un l’altro in sacchetti di plastica. Fortunatamente, però, il prezioso mouse di Steve Jobs è stato scovato al primo colpo.
Oltre a essere il primo mouse commerciale della storia, questo particolare esemplare ha una forte valenza simbolica: è stato infatti utilizzato da Jobs durante la conferenza di Aspen, dove ha appunto illustrato al mondo i pregi di Lisa, il primo computer con interfaccia grafica. Questo discorso, di cui la gran parte è andata persa nonostante la distribuzione di numerose audiocassette con la registrazione, fu determinante per lo sviluppo della società dell’informatica moderna: con il senno di poi, si è capito come già 30 anni fa Jobs avesse ben chiare in testa le rivoluzioni del futuro, tra cui addirittura iPhone e iPad. Per questo motivo, è considerato dagli esperti come un vero e proprio intervento di “preveggenza”.