La gestione del prezzo del carburante, lo sappiamo bene anche noi consumatori, è una questione spinosa già da diversi anni, a causa dei periodici aumenti dei prezzi e dell’influenza della crisi economica che ha colpito e sta ancora facendosi sentire in parecchi Stati del mondo.
È stato deciso che dal prossimo 1 luglio i gestori delle aree di servizio potranno applicare prezzi liberi al carburante in vendita. Le associazioni di categoria Faib, Fegica e Anisa hanno indetto però uno sciopero per l’8 e 9 luglio, comunicando la decisione attraverso una nota diffusa oggi dalle agenzie di stampa.
Nella nota si legge che i gestori sono molto preoccupati per il rifiuto delle compagnie petrolifere di adeguarsi al margine unitario pro-litro, un rifiuto che potrebbe costare molto caro alle imprese, dato che può costringere, secondo i sindacati, al fallimento dell’attività.
Di conseguenza i gestori delle aree di servizio considerano in questo momento sospeso l’accordo per stabilire un prezzo massimo di vendita del carburante e proclamano uno sciopero nazionale che per quanto riguarda le aree di servizio si svolgerà dalle 22:00 di martedì 7 luglio alle 22 di giovedì 9.
Lo sciopero si aggiunge a quello già indetto da tutti i gestori nazionali dei rifornimenti di carburante previsto per la stessa data.