Con l’abbandono di Carl Icahn, Yahoo chiude una parentesi. Icahn è entrato nel gruppo nel momento della tempesta, quando Jerry Yang aveva appena rifiutato l’irrinunciabile offerta Microsoft e doveva difendere la propria posizione dall’attacco degli azionisti infuriati. Icahn colse la palla al balzo e, con un sostanziale investimento, salì a bordo. Icahn se ne va 15 mesi più tardi, quando le acque sembrano essersi definitivamente calmate, vedendo presumibilmente concluso il proprio ruolo a Sunnyvale.
«Rassegno le mie dimissioni come direttore di Yahoo, con effetto immediato. Quando sono entrato nel Board, il gruppo era in una fase turbolenta. Da allora abbiamo tutti lavorato assieme per ottenere il meglio dalla compagnia, portando Carol ad essere CEO e quindi siglando l’accordo sulla ricerca con Microsoft. Sono orgoglioso di aver giocato un ruolo in entrambe queste decisioni. Carol sta facendo un gran lavoro e credo che l’operazione Microsoft porterà grandi benefici di lungo termine, con un potenziale che non si può ancora ben comprendere. Non credo sia necessario in questo momento avere un attivista nel board di Yahoo ed ora come ora le mie attenzioni sono concentrate su altre questioni»: così Icahn ha rassegnato le proprie dimissioni dal gruppo.
«Ancora, voglio ringraziare i membri del Board per aver agito con responsabilità durante la mia presenza. Vedrò di mantenere i miei rapporti con ognuno di voi». E non potrebbe essere altrimenti: Icahn, nonostante una recente corposa dismissione di azioni, rimane ancora ad oggi il secondo maggiore azionista Yahoo con in mano il 4.48% del pacchetto azionario complessivo.
Il ruolo di Icahn a Sunnyvale è sempre stato interpretato come quello di un uomo impegnatosi per la causa Microsoft. Una volta entrato, infatti, ha unito tutti gli investitori in ribellione contro Jerry Yang, ha imposto 3 persone fidate per altrettante posizioni nel Board of Director, quindi ha favorito il passaggio da Yang a Carol Bartz. Sarà quest’ultima, in seguito, a firmare l’accordo con Steve Ballmer che porta Bing direttamente nel cuore della ricerca Yahoo. Con l’accordo in cassaforte, la missione di Icahn può dirsi esaurita. L’approvazione delle autorità sta arrivando ed Icahn ha già girato altrove la propria influenza.