Ancora qualche ora di pazienza e gli italiani potranno tornare a fare il pieno con la benzina sotto i 2 euro. Tra le misure anti rincari adottate dall’esecutivo e illustrate giorni fa dal Ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani, utilizzando come copertura l’extra-gettito IVA accumulato, la più importate è infatti la cosiddetta accisa mobile, che servirà a ridurre di 0,25 centesimi di euro le imposte sui carburanti, e quindi benzina e diesel alla pompa. Bisognerà invece attendere qualche giorno in più per l’entrata in vigore dell’intero decreto Energia con tutte le altre norme. L’obiettivo del decreto è proprio quello di contenere l’effetto del rialzo dei prezzi di energia e carburante.
Carburante alle stelle: quando conviene fare benzina?
Ad ogni modo è ormai questione di ore e presto gli italiani potranno ritrovare i carburanti al di sotto dei 2 euro, precisamente la benzina intorno all’1,879 euro al litro e il gasolio 1,849 almeno fino a maggio.
Insomma, non sarà una soluzione a lungo termine, ma è sempre meglio di niente, in attesa che la situazione globale si possa risolvere in tempi brevi. Le accise, lo ricordiamo, sono una tassa che lo Stato pone sulla fabbricazione o sulla vendita di prodotti di consumo. Esempio di tributo indiretto, che a differenza dell’IVA, viene posta su un numero ristretto di categorie di prodotti e applicata non in percentuale, ma secondo quantità decise dall’Istituzione. Queste tasse non sono applicate solo sul carburante, ma su diversi beni quali sigarette, bevande alcooliche, fiammiferi, energia elettrica e oli lubrificanti.