La questione Carrier IQ sta travolgendo l’intero ambito mobile, con giustificate preoccupazioni da parte dell’utenza di dispositivi iOS, Android, BlackBerry e Symbian in merito all’utilizzo dei dati personali raccolti dal rootkit. Apple non ne è esente, con la società di Cupertino messa sotto esame dall’ente tedesco The Bavarian State Authority for Data Protection, per capire cosa ha finora comportato l’impiego del software sui prodotti della mela morsicata.
Ne ha parlato Bloomberg nelle ore scorse, dopo che Apple ha confermato l’esistenza del problema nei device equipaggiati con iOS 5, promettendo al più presto il rilascio di un aggiornamento che ponga definitivamente fine alla vicenda.
Abbiamo deciso di concludere il supporto a Carrier IQ in iOS 5 nella maggior parte dei nostri prodotti e di eliminarlo in modo definitivo con il prossimo update.
Rassicuriamo comunque che l’invio di informazioni riguardanti i dispositivi è sempre avvenuto in forma del tutto anonima e criptata, solo nel caso in cui gli utenti hanno deciso di fornire il proprio consento. Anche allora, Apple non ha mai raccolto alcun dato di tipo personale.
Rassicurazioni comunque non sufficienti a calmare il polverone mediatico scatenato dalla scoperta del programmatore Trevor Eckhart, che nei giorni scorsi ha segnalato la possibilità che operatori e la stessa Carrier IQ facciano utilizzi non consentiti di informazioni personali prelevate dagli smartphone.
In particolare, è Android il sistema operativo che sembra essere più esposto al rischio, tanto da spingere al celere sviluppo di un’applicazione, denominata Voodoo IQ, in grado di effettuare una scansione del device e rintracciare eventuali azioni sospette.