Torniamo a parlare di Carrier IQ, il famoso software spione, presente in oltre 150 milioni di di smartphone e tablet PC che sta facendo tremare gestori e produttori di device mobili. Il problema riguarda come detto prevalentemente i terminali venduti in America, ma questo non vuol dire che l’eco dello scandalo di Carrier IQ non si sia propagato in tutto il mondo. Per chi ancora adesso non sapesse cosa sia Carrier IQ riassumiamo che stiamo parlando di un software particolare in grado di spiare ogni nostra attività su uno smartphone o tablet PC per poi inviare i dati registrati a una società che gli sfrutta per motivi sconosciuti.
Ovviamente produttori di telefonini, gestori americani e la stessa società che ha sviluppato Carrier IQ affermano che il software viene usato solo per rilevare anomalie di funzionamento del device o della rete mobile, ma i dubbi che in realtà Carrier IQ venga utilizzato per ben altro restano tutti quanti.
Adesso c’è chi però vuole davvero vederci chiaro e capire dal punto di vista tecnico come agisce Carrier IQ. L’Electronic Frontier Foundation (EFF) è riuscita a violare in buona parte il software, scoprendo che Carrier IQ è composto di 3 parti: il programma principale, un file di configurazione e un database che registra i dati che poi vengono inviati alla società che gestisce il software. Da questo lavoro, alcuni sviluppatori hanno poi creato un software per device Android, denominato IQIQ, che consente di spiare quelli che ci spiano.
In pratica, IQIQ permette di scoprire che dati vengono mano a mano inviati a chi gestisce Carrier IQ. L’Electronic Frontier Foundation (EFF) chiede a questo punto la collaborazione di tutti gli sviluppatori e smanettoni sue due fronti. In primo luogo serve monitorare il più possibile tramite IQIQ i dati che vengono registrati e inviati e in secondo luogo è necessario continuare a lavorare sul software Carrier IQ per scoprirne ulteriori dettagli.