La carta d’identità elettronica che doveva rivoluzionare la vita degli italiani sta faticando a trovare spazio e se non si può parlare di flop poco ci manca. La storia della gestazione della CIE, cioè della carta di identità elettronica è piuttosto lunga e costellata di ostacoli. Il primo progetto risale addirittura al 1997 quando l’Italia sembrava essere pioniera di una rivoluzione che, invece, non è arrivata. Ma se tra mille ostacoli ed errori dal 2015 le cose sembravano cambiate, la confusione che regna ancora attorno alla CIE è tanta e la sua diffusione non decolla affatto.
Ad oggi, infatti, solamente 199 comuni l’hanno adottata e sarebbero solamente 300 mila i cittadini che ne disporrebbero. Dal 2018 la CIE dovrebbe essere potenzialmente disponibile ovunque in Italia e l’obiettivo è di mandare in pensione l’attuale carta d’identità cartacea entro 8-9 anni. Cambiare marcia non sarà facile visto che le amministrazioni fanno fatica ad adattarsi. In ogni caso, la road map prevede che entro settembre siano 400 le città dove la CIE si potrà richiedere. Numero che salirà a circa 1700 verso la fine dell’anno. E dal 2018, precisamente da agosto, la carta d’identità elettronica dovrebbe essere disponibile ovunque con 10.500 postazioni attivate e oltre 20 mila tessere emesse al giorno.
Un traguardo ambizioso su cui però il Governo crede molto. Addirittura, secondo Paolo Aielli, amministratore delegato dell’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, l’adozione potrebbe subire un’accelerazione quando i cittadini scopriranno i vantaggi nell’utilizzo della CIE. Effettivamente, la carta d’identità digitale può essere utilizzata come accesso unico a molti servizi ed in futuro potrà integrarsi anche con la SPID.
Visti i problemi passati e le incertezze attuali, comunque, gli obiettivi della CIE nel breve e medio periodo sicuramente non saranno così facilmente raggiungibili. Il cambio con la carta d’identità cartacea costerà 13,76 euro oltre IVA e oltre i diritti fissi e di segreteria già previsti, dovuti ai Comuni (per un totale di circa 22 euro). La card andrà rinnovata ogni 10 anni come avviene oggi con quella tradizionale.