Non si tratta ancora di un cessato allarme, ma il problema sembra comunque ridefinirsi: l’attacco cracker che rischiava di mettere in pericolo fino a 10 milioni di carte di credito in tutto il mondo vedrebbe circoscritta la portata della fuga dei dati ed a distanza di pochi giorni dall’incidente la questione sembra quantomeno essere chiara e definita.
L’attacco è avvenuto ai danni della Global Payments, piccolo gruppo statunitense responsabile dei processi di trasferimento del denaro tra le aziende ed i titolari delle carte di credito. VISA e Mastercard sono rimaste coinvolte dal problema e, pur professando la propria estraneità alle vulnerabilità, non hanno potuto che ammettere il rischio corrente per i propri utenti. La Global Payments ha tuttavia avvisato immediatamente i due gruppi, ha notificato quindi l”attacco pubblicamente ed ha infine definito la situazione a mano a mano che gli approfondimenti consentivano di fornire nuovi dati ufficiali.
Le carte di credito in pericolo sarebbero 1,5 milioni e sarebbero dislocate negli Stati Uniti. Secondo quanto emerso, però, nessun dato personale sarebbe stato trafugato e gli utenti non dovrebbero pertanto temere alcunché. La Global Payments spiega di essere al lavoro con l’intero proprio team per minimizzare la portata del problema, escludere fin da subito ogni possibile ripercussione e garantire nuovamente la piena sicurezza degli utenti, delle carte di credito e delle transazioni in atto.
La questione sembra essere pertanto chiusa o quantomeno circoscritta. Rimane però una macchia nuova ed ulteriore ad un sistema che, se intende scalzare definitivamente l’uso del contante in tutto il mondo, deve anzitutto mostrarsi del tutto sicuro. In ballo, infatti, non ci sono solo privacy e sicurezza, ma direttamente il denaro degli utenti.