La Casa Bianca ha confermato ieri di aver subito un cyber attacco nel corso del week end, ma smentisce la notizia pubblicata domenica dal Washington Free Beacon, secondo il quale i cracker sarebbero riusciti a penetrare nella rete del Military Office che custodisce i codici di sicurezza nucleare. Un portavoce del Presidente Obama ha dichiarato che si è trattato di un caso isolato riguardante un network non classificato. Nessun dato sensibile quindi è stato rubato.
Un ufficiale degli Stati Uniti ha svelato che l’attacco avvenuto a settembre sembra provenire da alcuni server cinesi. I cracker hanno tentato di accedere ai computer della rete del White House Military Office (WHMO), l’ufficio militare che si occupa della gestione delle comunicazioni più sensibili del governo, tra cui i comandi strategici nucleari, oltre che dell’organizzazione dei viaggi del Presidente e delle teleconferenze dei politici senior e dei funzionari dei servizi segreti.
L’ufficio per la sicurezza nazionale ha spiegato che la tecnica utilizzata è nota come “spear phishing“: un malintenzionato invia una email contenente frasi familiari nella speranza che il destinatario clicchi su un link o effettui il download di un allegato infetto. Si tratta di un tipo di attacco molto frequente, per cui è stato facilmente identificato. Sebbene non siano stati ancora quantificati gli eventuali danni, è comunque certo che nessun computer classificato è stato colpito.
Secondo Politico, la storia pubblicata dal Washington Free Beacon rappresenta un tentativo di evidenziare le debolezze del sistema di sicurezza nazionale. Il sito web è infatti molto vicino al Partito Repubblicano. L’obiettivo sarebbe quindi rendere noto il fallimento dell’amministrazione Obama nel proteggere gli Stati Uniti dagli attacchi informatici provenienti dalla Cina.