La casa di Steve Jobs diventa patrimonio storico

La casa d'infanzia di Steve Jobs è stata dichiarata patrimonio storico da tutelare. Lo ha deciso la Los Altos Historical Commission.
La casa di Steve Jobs diventa patrimonio storico
La casa d'infanzia di Steve Jobs è stata dichiarata patrimonio storico da tutelare. Lo ha deciso la Los Altos Historical Commission.

La casa a Los Altos dove è cresciuto Steve Jobs è diventata patrimonio storico. Lo ha deciso la contea di Los Altos (Santa Clara, California), che si impegnerà a preservarne intatto lo stato e a far in modo che nulla cambi nel tempo. La dimora è così importante poiché è proprio lì che è nata Apple e il primo computer con la mela morsicata.

L’edificio fu costruito nel 1952 e abitato dai coniugi Jobs dal 1968. Ospita quel garage in cui il defunto CEO e leader di Apple assemblò insieme all’amico Steve Wozniak i primi 50 computer Apple I: è rimasto identico ad allora, ad eccezione della porta, che è stata cambiata. Sempre in quella dimora sarebbe stato inoltre sancito (l’1 aprile 1976) il patto per fondare la Apple. Successivamente la sede della società fu trasferita in quel di Cupertino, location in cui opera ancora oggi.

Insomma si tratta di un pezzo di storia assolutamente da tutelare ed è per tali motivi che la Los Altos Historical Commission ha votato all’unanimità per farla diventare un patrimonio da preservare.

«Questi eventi significativi donano lustro alla casa e alla comunità di Palo Alto«, scrive il commissario Sapna Marfatia nella relazione finale circa tale luogo, per poi elogiare la figura di Steve Jobs, «considerato da tutti un genio che ha mescolato tecnologia e creatività per inventare e commercializzare prodotti che hanno cambiato le dinamiche di molti settori». Per questo motivo è «doveroso mantenere vivo il suo ricordo e farlo conoscere alle generazioni future».

L’attuale proprietaria dell’immobile è Patricia Jobs, la sorellastra di Steve, la quale non potrà effettuare variazioni a piacimento, sebbene sia ancora in tempo per presentare un ricorso contro la decisione presa dalla Commissione; è comunque molto difficile che lo faccia. Lo scorso mese infatti aveva sottolineato che non si sarebbe opposta, anche se era dichiarata dispiaciuta di non esser stata chiamata in causa in un primo momento.

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