Caso Codacons: ItaliaOnLine risponde

ItaliaOnLine risponde alla denuncia del Codacons: non risultano segnalazioni. Il problema forse legato a uno spamming involontario. Ecco come.
Caso Codacons: ItaliaOnLine risponde
ItaliaOnLine risponde alla denuncia del Codacons: non risultano segnalazioni. Il problema forse legato a uno spamming involontario. Ecco come.

L’esposto del Codacons contro ItaliaOnLine, società che gestisce i servizi mail di libero e virgilio, ha ottenuto una risposta che lascia intendere quel che probabilmente è accaduto, ma soprattutto apre pubblicamente un canale di comunicazione con l’associazione di consumatori. La società con sede a Milano, infatti, sostiene di non aver ricevuto lamentele su mancate ricezioni da parte del Codacons ma è pronta ad approfondire la problematica. Che ci sia qualche meccanismo di spamming involontario?

Attraverso la società che gestisce le pubbliche relazioni, ItaliaOnLine ha emanato il seguente comunicato alla stampa:

Dalle verifiche effettuate ad oggi non risultano essere state ricevute per le vie preposte né domande di assistenza/chiarimenti da parte del Codacons stesso, né segnalazioni di utenti email @virgilio.it e @libero.it che lamentano la mancata ricezione di comunicazioni da parte dell’Associazione.
Entrando nel merito del problema che sembra emergere dalla comunicazione diramata, Italiaonline precisa altresì che pur utilizzando i migliori standard di mercato, che prevedono l’impossibilità di inviare una stessa mail contemporaneamente a più di un certo numero di destinatari a protezione dallo spam indesiderato dei propri utenti – come è giusto che sia e certamente in linea con la filosofia del Codacons stesso e del suo ruolo di garanzia della qualità dei servizi – questi non impattano sugli strumenti utilizzati da chi necessita di effettuare invii massivi professionali.
Ciò detto, Italiaonline ha già contattato i vertici dell’Associazione con l’obiettivo di offrire tutta la disponibilità ad approfondire la questione.

In grassetto ci sono le due frasi fondamentali per provare a capire cosa è successo tecnicamente, al di là della buona notizia che sono stati finalmente allacciati rapporti tra cliente e azienda (ciò potrebbe portare al ritiro delle denunce): forse non tutti sanno che i servizi di hosting hanno un meccanismo automatico che legge i filtri di posta indesiderata dei destinatari. Anche GMail ne ha uno, tutti i servizi di questo tipo: quando una percentuale significativa di destinatari invia ai server l’imput che le mail da un certo mittente sono indesiderate, l’hosting classifica il mittente come spammer, quasi mai comunicandolo all’interessato.

C’è la possibilità, quindi, che il Codacons abbia spammato (involontariamente, s’intende) i suoi iscritti o che comunque molti abbiano filtrato queste mail spedite da indirizzi con dominio virgilio o libero – magari perché molte, oppure perché inviate molto spesso, o perché uguali – e che siano state temporaneamente bloccate. Tuttavia, gli stessi tecnici di ItaliaOnLine sostengono che questi strumenti «non impattano», insomma non sono sicuri che sia questa la ragione del blocco lamentato dall’associazione.

Comunque vada – bisogna aspettare che il tempo aiuti i due protagonisti della storia a trovare una spiegazione soddisfacente – la vicenda è comunque istruttiva per chi adopera questi servizi: le mail massive a numerosi indirizzi spedite con un dominio generico possono portare a questo problema in caso un certo numero di destinatari mostri di non apprezzarle. Ecco la ragione dell’accenno nel comunicato alle formule professionali, che escludono questi problemi.

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