Il sabotaggio di una rete sociale è concretamente possibile? Ne abbiamo parlato qualche tempo fa, ventilando ipotesi di eventi di pirateria sociale con finalità di marketing.
Ora però è la stessa eBay, società a cui si deve la diffusione del concetto stesso di reputazione on-line, che sembra tornare sui propri passi per rivedere il sistema di commenti negativi assegnabili ai venditori, fatto che conferma come il sabotaggio non sia solo un’eventualità ma una realtà già praticata e diffusa al punto tale da richiedere misure di controllo così radicali.
Si tratta di un evento che potrebbe avere conseguenze pesanti sul modo di concepire l’etica del Web 2.0 e sulla sua credibilità. L’accettazione, più o meno consapevole, del fatto che il Web 2.0 si basi sull’autoregolazione e sull’autogoverno dei navigatori/partecipanti, è infatti uno dei motivi che hanno portato al fulmineo sviluppo dei social network e di sistemi di gestione della reputazione come, per esempio, LinkedIn.
Tirando le somme, quindi, il ripensamento di eBay da un lato mina la credibilità dei social network e dei sistemi di reputazione ampiamente adottati dai servizi Web 2.0, dall’altro mette in luce la necessità di atti di regolazione che, dall’alto, limitano i gradi di libertà degli utenti. Da entrambi i punti di vista si tratta di un bel colpo per il Web 2.0! Si spera che però ne possano nascere nuove logiche di regolamentazione per le realtà sociali mediate dal Web.