È una causa certamente singolare, quella in cui Apple è stata coinvolta negli Stati Uniti. Un utente ha infatti deciso di trascinare il gruppo di Cupertino davanti alle corti, poiché l’autenticazione a due fattori risulterebbe troppo lenta. Apple, così come altre società informatiche, hanno deciso di implementare questo sistema per garantire il massimo della sicurezza agli utenti, al riparo da accessi indebiti.
Così come ampiamente noto, il sistema di autenticazione a due fattori richiede all’utente, dopo aver effettuato il login a un servizio Apple, di confermare il proprio accesso tramite un dispositivo terzo in proprio possesso. Secondo Jay Brodsky, un utente della California, il processo in questione “impone una procedura di logging che richiede all’utente sia di ricordare la password che di avere accesso a un dispositivo verificato o a un numero di telefono verificato”, causando così perdite di tempo. Non è però tutto, poiché Apple non permetterebbe il ritorno a un sistema di login meno sicuro dopo 14 giorni dall’abilitazione dell’accesso a due step.
Secondo quanto riportato dalla causa, il depositario avrebbe subito danni economici, in particolare in termini di “spreco di tempo personale per un esteso processo di login che è diventato arbitrariamente a più step“, accusando anche Apple di non specificare chiaramente dalle sue mail come l’abilitazione dell’autenticazione a due fattori sia irreversibile.
La richiesta ha sollevato una certa curiosità fra gli esperti del mondo Apple, considerando come nessuno, prima di questa causa, si sia mai lamentato del processo di autenticazione a due fattori. In realtà, la maggior parte dell’utenza la vede come una misura necessaria per evitare accessi indebiti, tanto da abilitarla su tutti i servizi di uso comune, anche di società diverse ad Apple. Per questa ragione, AppleInsider ha condotto alcuni test con iPhone XS Max, iPhone X e iPad di sei generazione, arrivando a misurare un tempo massimo di 22 secondi per ogni singola operazione di login. Al momento, Apple non ha commentato ufficialmente la vicenda.