Apple adotta una strategia monopolistica nel mercato legato agli MP3. Non sembrano avere dubbi i legali della società di Taiwain Luxpro, che hanno da poco avviato una causa legale contro Cupertino per le sue politiche adottate nel settore dei riproduttori digitali per file musicali. La documentazione è stata depositata presso una corte distrettuale dell’Arkansas, che avrà ora il compito di valutare le accuse mosse dalla società dell’isola di Formosa.
Le prime ruggini tra Luxpro e Apple risalgono a circa tre anni fa, quando la compagnia orientale presentò al CeBit del 2005 in Germania il suo nuovo riproduttore di file MP3, il “Super Shuffle”. Concepito con un design molto simile all’iPod Shuffle, il nuovo dispositivo stimolò una rapida reazione da parte della società di Cupertino, interessata a tutelare il suo prodotto da possibili cloni e imitazioni. Apple ottenne l’emissione di una ingiunzione, che obbligò Luxpro ha rivedere la propria strategia di marketing sul suo riproduttore multimediale. Il dispositivo fu ritirato dalla Germania, per poi essere rilanciato con il nuovo nome Super Tangent.
Stando alla documentazione fornita contestualmente alla presentazione della causa legale presso la corte dell’Arkansas, Apple decise di citare Luxpro presso un tribunale di Taiwan per aver creato una linea di prodotti del tutto simile all’ormai famoso e affermato iPod. Secondo i legali della società taiwanese, all’epoca della denuncia Apple riuscì a convincere il tribunale locale a emettere una ingiunzione preliminare tesa a interdire Luxpro dalla produzione e distribuzione dei suoi Tangent. Un provvedimento particolarmente sospetto secondo la società orientale, specie se visto alla luce dei successivi sviluppi della vicenda.
Dopo una combattuta disputa legale, Luxpro riuscì infatti a vincere la causa intentata da Apple in appello, ottenendo il diritto a produrre e commercializzare il suo riproduttore MP3. «La scorretta strategia legale di Apple causò la perdita di importanti opportunità di mercato e di numerosi ordinativi per Luxpro» si legge nella documentazione depositata presso la corte dell’Arkansas. L’ingiunzione ottenuta dalla società di Cupertino si rivelò iniqua alla luce degli esiti processuali dimostrando, secondo i legali di Luxpro, la spregiudicata tattica legale adottata da Apple. Infine, la società di Taiwan accusa la compagnia di Steve Jobs di aver compiuto pressioni nei confronti dei suoi partner commerciali per disincentivarli dal compiere nuovi affari con Luxpro. Tramite la causa da poco intentata, la società taiwanese mira a ottenere un risarcimento e ad impedire l’adozione di politiche simili in futuro.