Si sta creando un grosso clamore intorno alla causa legale che vede la Electronic Arts (EA) accusata di appropriazione indebita dei diritti sul football americano per la sua serie di giochi Madden NFL. Secondo i due videogiocatori che hanno dato il via alla causa si tratterebbe di comportamento illegale.
La storia inizia più o meno nell’annata 2004/2005 quando la EA conclude un contratto con la NFL che assicura l’esclusiva per mostrare nomi dei giocatori e stadi ufficiali, cosa che di fatto taglia fuori da ogni possibile competizione gli altri giochi di football come quello della Take Two, la quale proprio in quel periodo produce ottimi prodotti rivali a prezzi decisamente più convenienti.
Da qui il procedimento legale, il cui scopo è ottenere il riconoscimento dell’illegalità della pratica e un rimborso per chi ha aderito alla causa e comprato il gioco, il quale è stato venduto in talmente tante unità (6,85 milioni) che sarebbe un vero problema dover corrispondere una somma (qualsiasi essa sia) ad ogni querelante. D’altra parte, se la causa non dovesse andare in porto, EA potrebbe arrivare teoricamente a controllare tutto il settore dell’entertainment sportivo.
«Siamo chiari: è stata la NFL a richiedere un contratto di esclusiva, c’è stata un’asta con altre compagnie e la nostra offerta è stata giudicata la migliore» così Peter Moore, presidente della EA sports, spiega in un’intervista a GameTap la sua versione della faccenda. Ma la questione non è solo relativa all’esclusiva con la NFL come spiega ad Ars Technica l’avvocato dell’accusa, Stuart M. Paynter: «Non hanno un contratto solo con la NFL ma per come la vediamo noi anche con il sindacato giocatori, Arena Football e la NCAA. Nessuno ha costretto EA a stringere accordi con tutte le serie». Insomma, l’esclusiva con la NFL sarebbe solo una delle tante che alla fine rendono EA in grado di fare il bello e il cattivo tempo nel mondo del football interattivo.