Uno dei problemi più sentiti nel campo della scienza dell’informazione è lo studio di grosse quantità di dati. Il principale ostacolo in tal senso è la loro rappresentazione, la quale frequentemente richiede strutture di dimensioni superiori a quella della realtà in cui viviamo. La soluzione al problema potrebbe tuttavia giungere entro cinque anni grazie a CAVE2: trattasi di un ambiente virtuale in grado di far vivere all’utente un’esperienza a tutto tondo in una realtà simulata, arricchendo così la comprensione dei dati con un nuovo ingrediente.
CAVE2 è un sistema composto da 72 schermi LCD stereoscopici disposti lungo un arco di circonferenza di ampiezza pari a 320 gradi. Essi vengono utilizzati quindi per mostrare immagini tridimensionali, le quali richiedono dunque l’utilizzo di appositi occhiali per poter essere visualizzate in maniera corretta. Mediante un controller di semplice utilizzo è possibile navigare all’interno dell’ambiente virtuale creato mediante CAVE2, ingannando i sensi al fine di rendere l’esperienza estremamente realistica.
Avendo a disposizione un modello di un qualsiasi sistema fisico, insomma, è possibile utilizzare tale strumento per realizzarne una versione virtuale, di qualsiasi dimensione sia il processo in questione. I medici, ad esempio, potrebbero sfruttarne le potenzialità per comprendere con maggiore precisione le modalità con le quali un farmaco agisce su di un paziente, oppure in che modo il sangue circola nelle vene presenti all’interno del cervello, simulando ambienti biologici ed immergendovisi all’interno per un’esperienza del tutto nuova.
Piuttosto che analizzare grosse quantità di dati che a primo impatto potrebbero non avere alcun senso, quindi, gli scienziati potranno in futuro trasformare tali informazioni in qualcosa di concreto, per certi versi tangibile, visualizzando con esattezza il significato di ogni singolo dettaglio. Enormi database potranno così trasformarsi in ambienti virtuali capaci di modellare in qualche modo la realtà, aprendo le porte a nuove frontiere per ogni settore della scienza.
CAVE2 potrebbe quindi essere la soluzione al problema della comprensione di grosse quantità di dati, ma allo stesso potrebbe anche fornire nuove indicazioni a medici e scienziati, i quali potranno per la prima volta entrare letteralmente all’interno di un sistema biologico per visualizzare qualsiasi dettaglio desiderino. In altre parole, grazie all’utilizzo della realtà virtuale potrebbero esser scoperte nuove patologie, oppure individuate nuove tecniche per la cura di malattie già note. Lo stesso concetto si applica naturalmente ad altri rami della scienza, proponendo CAVE2 come supporto di assoluto valore in numerosi campi.