Viene chiamata ormai ‘Cindia‘ e rappresenta l’ombelico del potere economico che le comunità finanziarie prevedono centrale entro il prossimo ventennio: India e Cina, infatti, sono nazioni ad altissimo livello di crescita che potrebbero presto surclassare l’economia occidentale imponendo i propri ritmi, i propri stabilimenti e le proprie aziende. Per questo motivo l’Europa tenta di anticipare i tempi avvicinando il mercato orientale e cercandovi rapporti collaborativi che vadano a mediare un trend che oggi si configura come tremendamente pericoloso per le economie dominanti.
Nel contesto di questo avvicinamento si inserisce un nuovo canale comunicativo della portata di 2.560 gigabit al secondo (2.56 terabit): una nuova dorsale sta per essere posata tra l’Europa e l’India per interconnettere le due parti del mondo euro-asiatico e tra le partecipazioni impegnate nell’imponente opera v’è anche la firma di Telecom Italia. L’incumbent nostrano si affiancherà a Etisalat, Telecom Egypt, Saudi Telecom e VSNL in un progetto oggi valutato circa 520 milioni di dollari (fonte Reuters) che si prevede operativo già entro la metà del 2008. Il “Memorandum of Understanding” è già stato siglato, il contratto verrà concluso entro fine 2006.
Il progetto prende il nome di I-ME-WE (acronimo di “India”, “Middle East” e “Western Europe”) e verrà posto in essere con tecnologia DWDM (Dense Wavelength Division Multiplexing): con 2.56 terabit/secondo a disposizione, per un po’ di anni almeno non dovrebbero sussistere problemi di banda larga tra le due aree.