Il serioso paese di Angela Merkel rischia di essere preso in giro in tutto il mondo, e stavolta Wikileaks non c’entra niente. Si tratta di una legge appena approvata che, così com’è, rischia di chiudere molti blog.
Si sa, i teutonici non brillano per creatività, ma quando alla rigidità non si accompagna un po’ di attenzione, si finisce per coprirsi di ridicolo. È quello che si comprende leggendo il durissimo articolo di TechEye, la prestigiosa testata tecnologica britannica fondata da Mike Magee, già direttore dell'”Inquirer”, che non esita a definire la ugendmedienschutz-Staatsvertrag (trattato di protezione della gioventù sui media) come “la più stupida legge del mondo”.
In pratica, questa legge, approvata nel 2002 e ora aggiornata con un articolo riguardante il Web, dispone che chiunque gestisca un sito con l’estensione del dominio.de aggiunga un certificato di maggiore età. La legge, però, oltre a frapporre un ostacolo enorme allo sviluppo del Web, è pure inutile:
Le procedure di verifica dell’età sono già in vigore, e il sistema di controllo per evitare che si usi la carta di credito di papà, quello gestito dalle Poste, è il preferito. Eppure questo non basta per fare i conti coi politici pedagoghi e demagoghi.
Il risultato è sconcertante: il popolarissimo blog VZlog.de ha già dichiarato che sarà costretto a chiudere dal 1° gennaio 2011, perché non ha le risorse per controllare tutti i post, i commenti e certificarli come prevede la nuova legge. Anche perché si tratta di un blog noto per dare voce ai giovani tedeschi (il 70% dei lettori sono minorenni e molti anche in redazione).
Insomma, la solita solfa: sembra che i politici non credano che gli adolescenti abbiano il livello di competenza per utilizzare Internet in modo corretto e debbano essere protetti. Ma da chi e da che cosa? E a vantaggio di chi? TechEye un’idea ce l’ha:
Sembra che le uniche persone che ci guadagneranno siano gli avvocati, che avranno giornate campali l’anno prossimo. Gli avvocati dovrebbero iniziare a inviare lettere di diffida ai siti Web, dicendo loro che stanno infrangendo la legge e devono pagare un paio di migliaia di euro.
Non è la prima volta che la Germania si fa notare per questo atteggiamento: è nota la diatriba sulle Google Car o il più recente contro Google News. Ma in Italia meglio non esaltarci troppo: incombe ancora la questione della legge Pisanu.
Il ministro Maroni ha dichiarato pubblicamente che verrà superata, ma a un mese da quella conferenza stampa, qualcuno ha più sentito qualcosa al riguardo?