A pensar male si fa peccato ma spesso ci si prende. Quando la polizia tedesca ha chiuso lo stand Meizu al CeBit 2008 tutti hanno pensato fosse per la straordinaria somiglianza del modello MiniOne (o M8) dell’azienda con l’iPhone di Apple, in seguito è emerso che in realtà la questione era relativa ad un altro problema di brevetti.
Che però non ci fosse necessariamente Apple dietro il raid tedesco lo si poteva capire anche subito visto che la polizia non ha fatto chiudere unicamente lo stand Meizu, ma anche molti altri di altre case tecnologiche. Si è infatti trattato di una vasta operazione di preservazione della proprietà intellettuale che prevedeva anche la temporanea chiusura di alcuni stand per effettuare dei controlli. In particolare Meizu era sotto esame per alcune componenti tecnologiche di certi suoi modelli di lettori mp3, che poi si sono comunque rivelate in regola (coinvolta nella vicenda, peraltro, anche l’italiana Sisvel, già in passato al centro delle cronache per un problema di brevetti con SanDisk). Al momento lo stand E12 è di nuovo regolarmente aperto.
L’accaduto però non cancella come il Meizu Mini One (e altri prodotti della compagnia cinese) continui a somigliare preoccupantemente al telefono di Cupertino. Il Mini One è dotato di sistema operativo Windows Mobile 6, connettività quadrual band, WiFi e Bluetooth e soprattutto di un aspetto e una dinamica di interazione via touchscreen che non possono essere solo incidentalmente tanto simili a quelle dell’iPhone.
Il Mini One, ancora in fase di sviluppo, ancora non è nei negozi. Il congegno Meizu comprenderà anche una fotocamera a 3 megapixel (che l’iPhone non ha) e di certo avrà un prezzo di gran lunga inferiore rispetto all’omologo Apple. Nessuna notizia sul funzionamento o sulle previsioni di commercializzazione.