Questo cellulare funziona senza batteria

I ricercatori della University of Washington hanno creato un cellulare senza batteria che consente di effettuare chiamate, consumando solo 3,5 microwatt.
Questo cellulare funziona senza batteria
I ricercatori della University of Washington hanno creato un cellulare senza batteria che consente di effettuare chiamate, consumando solo 3,5 microwatt.

Gli smartphone devono essere ricaricati ogni giorno. Invece di incrementare la capacità della batteria o di cercare materiali alternativi agli ioni di litio, i ricercatori della University of Washington hanno deciso di eliminarla completamente. Il prototipo di cellulare progettato dal team della Paul G. Allen School of Computer Science & Engineering consuma pochi microwatt, quindi può essere alimentato dai segnali radio e dalla luce ambientale.

Per realizzare un cellulare “battery-free” è stata innanzitutto eliminata una delle maggiori fonti di consumo, ovvero la conversione dei segnali audio analogici in dati digitali. Il piccolo dispositivo sfrutta invece le vibrazioni che si verificano nel microfono e nell’altoparlante durante una chiamata. Un antenna connessa a questi componenti converte il movimento in variazioni del segnale radio analogico emesso da una stazione base cellulare. Le vibrazioni del microfono vengono sfruttate per codificare la voce durante la trasmissione, mentre la voce in ricezione viene convertita in vibrazioni sonore rilevate dall’altoparlante. L’utente deve premere un pulsante per attivare le due modalità (trasmissione e ascolto), quindi il cellulare funziona in modo simile ad un walkie-talkie.

Il prototipo è stato realizzato con comuni componenti elettronici, ma richiede una stazione radio custom per trasmettere e ricevere i segnali. È tuttavia possibile integrarla nelle infrastrutture di rete degli operatori o nei router WiFi. I ricercatori hanno effettuato con successo una chiamata Skype verso un telefono fisso. Il cellulare consuma solo 3,5 microwatt durante una chiamata. La fonte di energia sono i segnali radio trasmessi dalla stazione base e la luce ambientale raccolta da una piccola cella solare, grande come un chicco di riso, che consente al dispositivo di comunicare con la stazione base.

I ricercatori cercheranno ora di aumentare il range operativo del prototipo e di aggiungere la crittografia per proteggere le conversazioni. È previsto inoltre il supporto per lo streaming video e l’aggiunta di un display E-ink a basso consumo.

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