È iniziato in giornata il 15esimo Censimento Generale della Popolazione e delle Abitazioni. L’inizio è stato però zoppo: molti, infatti, gli italiani che hanno tentato di compilare il questionario online, trovandosi però a fare i conti con i rallentamenti che hanno fermato i server dell’Istat ed ostacolato i contatti provenienti dalla popolazione.
L’Istat ha confermato le difficoltà in corso ed ha promesso di lavorare alacremente al fine di potenziare le infrastrutture informatiche a disposizione del servizio. Recita la comunicazione diramata dall’istituto: «Sorprendente la partecipazione da parte dei cittadini alla compilazione online del questionario. Già dalle prime ore del mattino, sono stati, infatti, raggiunti picchi di 500.000 collegamenti contemporanei al sito censimentopopolazione.istat.it. Il grande afflusso di utenti ha creato di conseguenza rallentamenti e difficoltà di accesso. Telecom – per conto di Istat – sta lavorando per aumentare la potenza del sistema installato».
L’utenza che ha tentato in giornata di compilare online il proprio questionario ha abbracciato due comportamenti virtuosi allo stesso tempo: si è garantito l’impegno per la restituzione solerte dei dati richiesti e si è scelto di fare tutto ciò via Web, il che consente al paese risparmi notevoli in termini di elaborazione dati e risorse umane impegnate nella distribuzione e raccolta dei moduli (così come successo fino al 14esimo censimento). Due virtù, però, hanno partorito un vizio: l’insufficiente qualità delle infrastrutture ha impedito a molti il completamento della procedura, creando disagi destinati a spegnersi soltanto nei prossimi giorni.
L’Istat ricorda come l’utenza abbia tempo fino alla fine dell’anno per la consegna dei dati, dunque attendere il superamento dell’ingorgo iniziale è l’unico stratagemma praticabile per evitare il blocco del sito a compilazione in corso. Queste le date indicate per la scadenza ufficiale di consegna:
- entro il 23 dicembre 2011: nei comuni con meno di 20.000 abitanti;
- entro il 31 gennaio 2012: nei comuni compresi tra 20.000 e 150.000 abitanti;
- entro il 29 febbraio 2012: nei comuni maggiori di 150.000 abitanti.