L’Italia continua a rimanere indietro rispetto a molti Paesi dell’Unione Europea per quanto riguarda la diffusione di Internet e della tecnologia in generale: la società italiana del 2011 viene definita dal nuovo rapporto Censis “fragile, isolata ed eterodiretta” ma al contempo stanca della caduta dell’occupazione e dei conseguenti consumi.
Il 45esimo rapporto annuale sulla situazione sociale del paese del Censis presentato oggi in quel di Roma, fotografa il quadro italiano dedicando più parti sia alla diffusione della telefonia che a quella di Internet, senza dimenticare quella relativa alla diffusione dei mezzi di comunicazione. Ma è un rapporto le cui risultanze potranno sembrare a molti non nuove: trattasi infatti della mera riproposizione dei dati già consegnati ai media nel mese di luglio, riconfezionati ad hoc nel rapporto di fine anno e contestualizzati in una fotografia generale della situazione del nostro paese.
Una vecchia fotografia in una nuova cornice, insomma. Ma trattasi di dati comunque utili ad inquadrare la situazione del paese nel suo rapporto con i mezzi di comunicazione in un momento tanto importante per le sorti degli equilibri nazionali.
Gli italiani usano meno il telefono cellulare per chiamare amici, parenti e colleghi di lavoro e, complice la crisi economica, si è registrata una flessione del 5,5% tra il 2009 e il 2011. I consumatori stanno però sempre più migrando dagli apparecchi basic (-8%) con funzioni che si limitano alla sola possibilità di effettuare telefonare e inviare SMS, agli smartphone (+3,3%), che vengono oggi più sfruttati in quanto ad utilizzo effettivo, come rimarca Censis. Cresce anche il numero degli italiani che si collegano ad Internet: oltre la metà degli utenti navigano quotidianamente sul Web, principalmente per informarsi, per cercare lavoro, per pagare le bollette e consultare le mappe. Superata dunque nel corso del 2011 la fatidica soglia del 50% (53,1% per la precisione) della popolazione italiana che utilizza tale strumento.
Il messo più diffuso nel panorama dei media italiani continua però ad esser sempre la televisione. È il 97,4% degli italiani a farne uso, che sembra prediligere sempre più le offerte della TV digitale terrestre, in aumento del 48% negli ultimi due anni e che ora ha raggiunto il 76,4% della popolazione. Bene anche la TV satellitare (+35,2%) e la Web TV (+2,6% per un totale di un 17,8% dell’utenza che ne usufruisce), e sono soprattutto i giovani ad utilizzarle. Tra gli altri mezzi di comunicazione, Censis segnala un incremento dell’ascolto dell’autoradio, con il 65,2% di diffusione (+1,4%).
In calo la lettura dei quotidiani tradizionali cartacei tra gli italiani: quelli a pagamento hanno perso il 7% dei lettori e adesso vengono letti dal 47,8% dell’utenza; cresce la free pass, anche se di poco (+1,8% con il 37,5% di utenza) e resistono i periodici settimanali (28,5% di utenza). La lettura delle testate giornalistiche online è stabile (+0,5%); sembra comunque che nel mondo dell’informazione siano i telegiornali a farla da padrone, dato che il Censis ha rilevato una fruizione delle notizie tramite tali programmi pari all’80,9% degli italiani.