Com’è ben risaputo, nei primi anni del “videogioco” Atari ha sfornato titoloni di tutto rispetto, acquisendo una certa importanza nel campo.
Tra i tantissimi titoli degni di essere ricordati, sicuramente ve n’è uno forse meno popolare di altri, ma che di certo ha avuto i suoi primati.
Stiamo parlando di Centipede, e siamo nel 1980 quando Atari lo immette sul mercato. Il suo primato? Quello di essere stato il primo (e per l’epoca pressoché unico) videogame al cui sviluppo abbia partecipato una donna.
Per la precisione si tratta di Dona Bailey, che con la collaborazione di E Logg, già programmatore all’Atari e padre di Asteroids, diedero alla luce questo coin-operation. Tra le altre peculiarità del gioco vediamo la prima comparsa di una intelligenza artificiale.
Sul lato del gameplay, si tratta di uno sparatutto in cui vestire i panni di uno gnomo (anche se graficamente più simile ad un insetto) addetto all’uccisione di un centopiedi che scorrazza bellamente per un campo di funghi.
Il cabinato si presentò sostanzialmente in tre differenti form factor, tra cui una classica verticale e una a forma di tavolino con schermo da 19 pollici e doppia console di comandi, e tutte avevano in comune una trackball come sistema di puntamento, oltre ovviamente al tasto per lo “sparo laser”.
Tecnicamente, il PCB del Centipede era formato da una CPU 6502 a 1,512 Mhz, più una CPU POKEY anch’essa a 1,512 Mhz dedicata al sonoro di tipo mono. Graficamente aveva una risoluzione di 256×256 punti con una profondità di otto colori, e monitor posizionato verticalmente.
Nel 1981, Eric Ginner di Mountain View diviene il primo vincitore dei campionati nazionali di Centipede indetti da Atari.
Inoltre, Centipede offre spunti a vari ambiti esterni al videogaming. Ad esempio nel 1982 Buckner & Garcia, nel loro album Pac-Man Fever incidono il pezzo “Ode to a Centipede” includendo anche effetti sonori presi dal gioco, mentre nel 2004 la band The Strokes realizza un singolo (Reptilia) sulla cui copertina campeggia l’artwork presente sul cabinato di Centipede.
Legato a questo gioco, abbiamo poi un sequel chiamato Millipede del 1982, e una conversione in 3D dell’originale Centipede nel 1998 con possibilità di gioco in multiplayer, oltre ad annoverare una alquanto nutrita serie di porting verso numerosissime piattaforme anche attuali, non ultima la Xbox 360, in cui è possibile ancora giocare sia a Centipede che a Millipede.
Infine, aggiungiamo all’elenco dei porting e delle versioni una piccola nota con il gioco Magic Worm, prodotto nel 1981 dalla Sidam, il quale non era altro che un hack italiano dell’originale Centipede, in cui cambiava solamente il chip sonoro, e le routine ad esso legate, poiché Atari possedeva i diritti sul chip POKEY.
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