La Commissione Europea non intende prestare ulteriormente il fianco all’industria del cybercrime. I progetti messi in ballo intendono infatti colpire a fondo una piaga che rischia di minare le certezze dell’economia continentale, seminando rischi e paure del tutto deleteri per il mercato.
Secondo le stime, ogni giorno nel mondo oltre un milione di persone sono vittime della criminalità informatica. Gli ingenti profitti illeciti generati ed i costi potrebbero raggiungere i 388 miliardi di dollari. […] fino a 600 000 account di Facebook sono bloccati ogni giorno a seguito di vari tentativi di accesso abusivo e nel 2009 oltre 6700000 computer sono stati infettati da applicazioni maligne.
La Commissione Europea, nella fattispecie, ha proposto l’istituzione di un polo per la lotta al malaffare per via informatica, un Centro da insediarsi presso l’Europol per proteggere cittadini ed aziende dalle minacche che quotidianamente fanno capolino nel mondo virtuale. Il Centro, spiega il comunicato diramato, «sarà il punto di riferimento europeo per la lotta alla criminalità informatica e si concentrerà sulle attività illegali online svolte da gruppi della criminalità organizzata, in particolare quelle che generano ingenti proventi illeciti, quali le frodi perpetrate online tramite l’abuso di carte di credito e coordinate bancarie».
Attacchi informatici, infiltrazioni criminali sui social network, furti di identità, e-banking, sicurezza dei minori. Gli ambiti su cui tale istituzione dovrà andare ad operare sono vari, ma con in comune l’elemento che funge da veicolo per le informazioni: la Rete. L’aumento dei problemi nel settore negli ultimi anni ha imposto una necessaria presa di coscienza da parte delle autorità circa la necessità di interventi più radicali, di riferimenti più autorevoli e di iniziative più incisive.
Ad annunciare l’iniziativa vi sono le parole di Cecilia Malmström, Commissaria per gli Affari interni:
Milioni di cittadini europei utilizzano Internet per usufruire dei servizi di e-banking, acquistare online, programmare una vacanza o rimanere in contatto con familiari e amici attraverso i social network. Il tempo che trascorriamo online ogni giorno aumenta e la criminalità si adegua: nessuno è al riparo dai reati informatici. Non possiamo consentire ai criminali informatici di interferire nel nostro uso quotidiano delle tecnologie digitali. Un Centro europeo per la lotta alla criminalità informatica presso Europol diventerà un nodo di cooperazione per la difesa di uno spazio virtuale libero, aperto e sicuro
La finalità ultima è quella di costituire una autorità continentale in grado di dialogare con le singole realtà nazionali, così da creare un interscambio comunicativo tale da facilitare la lotta a frodi, attacchi e malaffare spesso organizzati facilmente online sulla base di reti del tutto dissociate dalla semplice identità nazionale. «Il Centro», chiude il comunicato diramato, «fungerà da piattaforma comune che consentirà agli investigatori europei in materia di criminalità informatica di dialogare collettivamente con le imprese di IT, altre società del settore privato, la comunità della ricerca, le associazioni di consumatori e le organizzazioni della società civile. Infine, il Centro è destinato a diventare un partner naturale di organismi internazionali e di più ampie iniziative in materia di criminalità informatica».