L’impegno di Google per migliorare il proprio motore di ricerca è costante, con algoritmi sempre più complessi sviluppati al fine di premiare i contenuti di qualità e interpretare le richieste degli utenti. A volte però capita che questo elaborato meccanismo si possa inceppare, portando i navigatori verso lidi del tutto differenti da quelli sperati. È quanto successo a chi nei giorni scorsi ha cercato “Pokémon X videos” e, invece di veder comparire informazioni o video di gameplay riguardanti il videogioco in arrivo su Nintendo 3DS, si è trovato di fronte a un sito con filmati pornografici.
Il problema sembra essere stato risolto in tutta fretta, almeno per chi utilizza il filtro SafeSearch a livello massimo, non appena la notizia ha fatto la sua comparsa su alcune testate online come il Mirror. Questo non è però bastato a placare l’ira delle associazioni impegnate nella difesa dei minori, come NSPCC (National Society for the Prevention of Cruelty to Children), che invita i genitori a monitorare con attenzione l’attività online dei propri figli al fine di evitare situazioni di questo tipo.
C’è anche chi ha puntato il dito contro la software house Game Freak e il publisher Nintendo, per una scelta del nome piuttosto infelice: Pokémon X. Va però segnalato che facendo una prova con il titolo dell’anime Sonic X (“Sonic X videos”) non c’è traccia di contenuti hard, nemmeno disabilitando l’opzione SafeSearch.
Conoscendo la sintassi da utilizzare su Google si può risolvere il problema scrivendo “”Pokémon X” videos” (ovvero racchiudendo il temine più importante fra virgolette), ma ovviamente i più piccoli non sono tenuti a conoscere questo tipo di accorgimenti.