Hillary Clinton potrebbe diventare il nuovo Presidente degli Stati Uniti, nonostante l’esito delle urne abbia decretato che sarà Donald Trump il successore di Barack Obama alla Casa Bianca. Un’ipotesi remota, ma tecnicamente ancora possibile: il 19 dicembre i membri del Collegio Elettorale si riuniranno per confermare quanto deciso dai cittadini all’inizio del mese scorso. Se tutti dovessero esprimere parere negativo nei confronti del tycoon, la decisione verrebbe clamorosamente ribaltata.
Per convincere i 149 elettori dei 14 stati più importanti fra quelli che hanno visto trionfare Trump, circa 4,7 milioni di persone hanno firmato una petizione online sulle pagine del sito Change.org. È la più popolare di sempre tra quelle ospitate dal portale, di recente finito sotto i riflettori per le modalità di trattamento dei dati personali raccolti. A promuovere l’iniziativa è stato Daniel Brezenoff, un assistente sociale, nei giorni immediatamente successivi alle elezioni. Il messaggio a sostegno della sua posizione è chiaro: la Clinton ha ottenuto più voti dalla popolazione USA rispetto al suo concorrente repubblicano e per questo meriterebbe la poltrona nello Studio Ovale.
Mr. Trump non è in grado di servirci. Il suo atteggiamento verso molti americani, la sua impulsività, l’atteggiamento da bullo, le menzogne, le vicende confermate di abusi sessuali e la mancanza di esperienza lo rendono un pericolo per il paese. La segretaria Clinton ha vinto il voto popolare e dovrebbe essere Presidente.
Quasi certamente la petizione verrà ignorata dal Collegio Elettorale e cadrà in poche settimane nel dimenticatoio, il magnate si insedierà a Washington e i repubblicani governeranno gli Stati Uniti per almeno quattro anni. Si tratta però dell’ennesima dimostrazione di quanto il Web si faccia carico di raccogliere il malcontento delle persone, attraverso strumenti che sebbene dall’efficacia tutt’altro che conclamata hanno comunque il merito di aggregare chi condivide un sentimento comune. Una curiosità: su Change.org sono attive altre 6.200 petizioni riguardanti l’elezione di Trump.