Doveva essere lanciato oggi a bordo del lanciatore russo Soyuz, precisamente alle 9:54 ora italiana. Purtroppo l’appuntamento è stato rimandato di 24 ore a causa di un problema tecnico, molto probabilmente riconducibile al software di lancio. A renderlo noto è l’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), quindi per ora i lavori si sono fermati dalla base spaziale di Kourou, nella Guyana Francese.
In particolare il satellite e telescopio spaziale Cheops sarà inviato a 700 chilometri di quota (insieme a un altro satellite, Cosmo-Skymed dell’Asi per lo studio della Terra). L’acronimo dl nome sta per CHaracterizing ExOPlanets Satellite: il suo obiettivo principale è quello di definire in maniera molto precisa le caratteristiche di alcuni esopianeti, cioè quelli che ruotano attorno ad altre stelle.
Launch postponed. More information coming shortly… https://t.co/3VqDRknk1m
— European Space Agency (@esa) December 17, 2019
Saranno studiati anche quei corpi celesti di grandi dimensioni, paragonabili a una super-Terra, scendendo fino alle dimensioni di Nettuno, che orbitano attorno alla loro stella ma con periodi di rivoluzione sotto i 50 giorni. Attualmente si conosce la massa di questi pianeti individuati e saranno studiati con il cosiddetto metodo di transito. Si tratta di un modo ingegnoso che studia questi corpi dal passaggio del pianeta davanti alla sua stella, rispetto a chi osserva.
Queste nuove osservazioni consentiranno di stimare la densità e di avere nuove informazioni sulle caratteristiche e sulla stessa formazione dei pianeti di quelle dimensioni. Cheops pesa solo 280 chilogrammi, quindi è piuttosto piccolo rispetto ad altri telescopi impiegati nello spazio. La differenza con altre missioni è che Cheops non sarà lanciato per trovare nuovi esopianeti, ma per studiare le caratteristiche di alcuni già conosciuti. Gli strumenti a bordo sono altamente tecnologici e precisi e consentiranno agli scienziati di fare delle stime molto accurate sulle dimensioni degli esopianeti.