CherryOS. Sotto questo nome si configura un nuovo ponte in grado di unire la piattaforma Mac con l’hardware dei PC, costituendo quella interoperabilità resa normalmente impossibile dalle incompatibilità poste in essere dai due diversi mondi facenti capo a Gates e Jobs.
Secondo quanto comunicato nella presentazione ufficiale, CherryOS 1.0 sarà in grado di emulare un processore G4 su un normale processore per PC ed il tutto sarà accessibile al modico prezzo di 49.95 dollari. Arben Kryeziu, ideatore dell’emulatore, ha un’idea chiara del potenziale target della propria creatura: utenti PC che vogliono sfruttare la piattaforma per leggere mail e per evitare virus o trojan. Ancora una volta, insomma, si fa leva sull’insicurezza della strumentazione Microsoft proponendo un’alternativa ad un’utenza estesa fino a (stima dell’azienda produttrice) 600 milioni di PC.
«CherryOS è in grado di eseguire il sistema operativo Panther su PC. Ha piena capacità di condividere cartelle ed accedere al web. […] ha completo accesso alle risorse hardware del computer, ivi inclusi hard disk, CPU, RAM, Firewire, USB, PCI, […], Modem». CherryOS è un prodotto MSX, azienda con sede operativa sulle isole Hawaii.
Curioso notare come l’innovativo emulatore giunga in quasi contemporanea con Virtual PC 7, ovvero la ‘virtual machine’ in grado di far girare il sistema operativo Windows su piattaforma hardware Macintosh G5. Krieziu ci tiene a sottolineare che non si tratta di un «hoax», evidenzia come ci sia un nome ed una reputazione da difendere, e per rendere un’idea delle potenzialità del prodotto descrive CherryOS in grado di far girare simultaneamente «Photoshop, Illustrator, Dreamweaver, Internet Explorer e Safari». Al massimo ci sarà qualche pausa, ma nulla di importante. Parola di Arben Kryeziu.