Microsoft intende accedere all’opportunità dell’indebitamento. Non si tratta certo di una costrizione per Microsoft, gruppo che ha un portafoglio sempre gonfio e flussi d’entrata rassicuranti: l’accesso al debito è una semplice opportunità, che fa però discutere perchè trattasi di una via che fino ad oggi il gruppo ha mai voluto percorrere in passato.
La comunicazione giunge dalla SEC, a cui il gruppo di Redmond avrebbe notificato le proprie intenzioni. Impossibile, però, risalire a quelle che potrebbero essere le cause della scelta. Il finanziamento tramite vendita di bond, infatti, lascia al gruppo aperta ogni soluzione: non sapendo l’ammontare della cifra è impossibile valutarne l’utilità. Quella di Yahoo rimane pertanto al momento ancora soltanto una suggestione: Steve Ballmer ha negato la volontà di acquisire il gruppo di Jerry Yang ed occorre rimanere a quelle che sono le manifestazioni ufficiali.
Microsoft ha in cassa qualcosa come 20 miliardi di dollari “cash” ed una linea di credito autorizzata pari a 4 miliardi di dollari. Con in mano un buyback già approvato pari a 40 miliardi di dollari, il gruppo potrebbe muoversi ad oggi in qualunque direzione partendo da una base sicura: il capitale azionario del gruppo ha toccato il punto più basso degli ultimi anni, cadendo assieme all’intero listino sulla spinta della crisi internazionale e sullo stato di recessione certificata degli Stati Uniti.
Se i bond verranno messi in vendita, assicura l’analista Brad Lutz, andranno a ruba: il gruppo gode di rating AAA (rendita prevista conseguente del 6.1% circa) che mette al sicuro da sorprese. La scarsità di opportunità di investimento sul mercato identifica quindi in Microsoft una possibile buona occasione.