L’appuntamento del 2015 con l’EXPO di Milano rappresenterà un punto di svolta non solo per ambientalisti e scienziati, ma anche per tutta la sconfinata provincia del capoluogo lombardo.
Infatti in occasione dell’evento di rilevanza mondiale, come recentemente riportato anche da “Milano Finanza”, pare sia stato definitivamente dato il via alla realizzazione di una nuova rete in fibra di ultima generazione che dovrebbe di fatto ricoprire l’area circostante la città di Milano. Un progetto ambizioso e avanzato che porterà nel giro di qualche anno ad azzerare la distanza tecnologica tra il centro cittadino e la propria periferia, in un piano che dovrebbe definitivamente trasformare Milano, con i suoi oltre 5000 chilometri, nella più vasta area d’Europa con cablaggio in fibra.
Una spinta decisiva è stata senza dubbio l’assegnazione della prestigiosa manifestazione del 2015, data entro la quale il presidente della Provincia di Milano Filippo Penati, promotore e pioniere dell’iniziativa, promette di coprire la bellezza di 75 comuni con un tracciato che supera i 1380 chilometri di fibra.
Le cifre pianificate dovrebbero aggirarsi intorno ai 5 milioni di euro ma la spesa non sembra spaventare il già congruo numero di partner interessati al progetto.
Telecom, Fastweb e operatori locali sono solo alcuni dei possibili gestori che potrebbero sfruttare il momento propizio e aggiudicarsi una buona fetta di clienti e profitti proprio in quell’area.
FTTH (“fiber-to-the-home”) dunque sempre più vicina e la speranza di vivere il sogno nipponico dei 100 Mbit direttamente dal divano di casa non sembra essere più un miraggio. È pur vero che rispetto agli 8000 e passa comuni italiani la percentuale impattata sfiora appena il 1% lasciando ancora la stragrande maggioranza del nostro paese in balia del torbido rame. Ma è anche vero che iniziano a pagare le iniziative locali e che pur in mancanza di una vera e propria spinta imprenditoriale anche le piccole realtà comunali e provinciali possano proporsi con progetti altamente validi e sostenibili, spianando così la strada a nuove opportunità.
Si parte quindi da Milano con destinazione Sicilia e isole minori, migliaia di chilometri da percorrere con un minuscolo cavo di vetro…
Non so quanti EXPO ci vorranno ancora, ma almeno qualcosa si muove.