Apple ha acquisito alcuni degli asset di Dialog Semiconductor, società che già fornisce le soluzioni di controllo energetico e carica della batteria per la linea iPhone. Con questo accordo, Cupertino sembra puntare sempre più a una produzione in-house dei propri processori, per approfittare di un maggiore controllo in fase di progettazione e monitoraggio degli stessi.
L’acquisizione, dal valore di circa 600 milioni di dollari, permetterà al gruppo di Cupertino di trasferire all’interno delle proprie operazioni alcuni degli asset tecnici del produttore anglo-tedesco, tra cui la divisione sviluppo e ricerca, per un totale del 16% della forza lavoro di Dialog Semiconductor.
Così come riferisce AppleInsider, 300 milioni di dollari saranno conferiti subito, mentre i restanti 300 verranno distribuiti sulla produzione e la fornitura nei prossimi tre anni. Johny Srouji, vicepresidente senior di Apple, ha così commentato l’accordo:
Dialog ha una profonda competenza nello sviluppo dei chip e siamo eccitati che questo gruppo di ingegneri di talento, che a lungo hanno supportato i nostri prodotti, possa ora lavorare direttamente per Apple. Il nostro rapporto con Dialog risale ai primi iPhone e non vediamo lora di poter continuare questa nostra lunga relazione con loro.
Nel frattempo Dialog, tramite le parole del CEO Jalal Bagherli, dichiara soddisfazione per l’accordo raggiunto e spiega di voler concentrare ora le proprie energie sull’ampliamento del proprio mercato, includendo speaker per la casa, dispositivi per il fitness, orologi e molto altro ancora. Per gli asset acquisiti, Apple subentrerà a Dialog nella gestione degli impianti, in particolare nel Regno Unito, in Germania e in Italia.
Come già accennato, Apple da tempo sta cercando di portare l’intera produzione dei processori in-house, partendo proprio da quelli che gestiscono le funzioni di carica e di risparmio energetico, quali quelli di Dialog Semiconductor. In futuro, non si esclude che il gruppo possa fare acquisizioni strategiche per trasferire internamente anche la realizzazione dei chipset della famiglia “A”, oggi ad appannaggio di TSMC.