È di pochissimi giorni fa la notizia dell’interessamento di Apple verso TSMC per la produzione dei futuri chipset per i device iOS, a discapito del partner di sempre Samsung. Ma oggi un nuovo rumor fa capolino sul Web: e se fosse Intel la società prescelta per questa migrazione?
A lanciare questa ipotesi è Doug Freedman, analista di RBC Capital, convinto che la Mela possa trasferire il know how acquisito da Intel anche sulla piattaforma mobile. Un fatto, questo, che ha infiniti elementi a favore ma anche tante questioni opposte: fra tutte, l’amore dichiarato da Cupertino per la piattaforma ARM, tanto che pare in futuro possa uscire un MacBook proprio dotato di questo processore.
Dal lancio di A4, la produzione di SOC (System On a Chip) per iPhone, iPad e iPod Touch è stata ad appannaggio di Samsung, che li ha prodotti sulla base di design proprietari targati Mela. Sarà forse a causa delle recenti vicende giudiziarie, della concorrenza o dell’improvvisa idiosincrasia fra le due società, ma Apple parrebbe intenzionata a cambiare fornitore. E l’accordo con TSMC, azienda di Taiwan, pareva ormai certo con anche un contratto iniziale di oltre 1 miliardo di dollari.
Prima di Freedman, nessuno aveva effettivamente pensato a una nuova partnership con Intel. Sebbene Apple e Intel dal 2005 condividano un percorso comune fatto di reciproche soddisfazioni, inaugurato con i primi MacIntel e culminato con la recente elaborazione della porta ultraveloce Thunderbolt, il famoso chipmaker non è mai apparso come un percorso praticabile sul mobile. ARM è versatile, economico, garantisce consumi ridotti e – così come dimostrato dalle ultime generazioni A5 e A6 – è anche in grado di computi ed elaborazioni grafiche molto potenti. Si è quindi dato per scontato Apple continuasse su questa strada, anche per gli elogi nemmeno troppo velati a cui si è prestata la dirigenza, Tim Cook in testa. È lo stesso Freedman, tuttavia, a spiegarne la plausibilità:
«Può sembrare di primo acchito illogico, ma crediamo Intel possa avere la meglio date le limitazioni e la capacità delle fonti alternative, visto che la domanda sta superando le chance di Apple di stare al passo con le forniture.»
Effettivamente un colosso come Intel sarebbe in grado di abbattere i colli di bottiglia in fase di produzione, garantendo ad Apple un buon ritmo con le consegne. Ma se davvero si scegliesse Intel, che chip verrebbe adottato? E, ancora, la società sta già pensando alla risoluzione di problematiche classiche dei processori Intel, quale il tipico surriscaldamento? Effettivamente, né iPhone né tantomeno iPad sono i device più indicati per essere dotati di ventole. Lo si saprà entro i prossimi 18 mesi, quando la migrazione sarà terminata.