Un gioco su App Store accende i riflettori su Apple e alimenta la polemica, una delle tante che si sono susseguite nel corso dell’ultimo anno, sul processo di approvazione del software da parte del team di Cupertino. La mela morsicata ha infatti approvato la pubblicazione di un gioco considerato discriminatorio per i bambini, poi rimosso a seguito delle numerose segnalazioni e della violazione delle linee guida del negozio virtuale.
Si intitola “Plastic Surgery For Barbie” ed è un videogame che simula degli interventi di chirurgia plastica su una ragazzina obesa, dalla liposuzione al lifting. A seguito di un’accesissima campagna su Twitter, Apple – così come il rivale Google – ha deciso di rimuovere il gioco dal proprio negozio. Per quale motivo, però, l’applicazione viola le norme d’uso di App Store?
Non è il semplice cattivo gusto ad aver sollevato le ire di Apple e dei suoi utenti, quanto degli elementi discriminatori e l’audience a cui il gioco è rivolto. Se l’applicazione fosse stata pensata per un pubblico di soli adulti, quindi perfettamente in grado di distinguere tra realtà e finzione, la polemica non sarebbe mai nata. D’altronde, gran parte dei videogiochi per over 18 comprende temi ben più spinti, dalle sparatorie alle torture sanguinolente, e un gameplay dedicato alla chirurgia estetica non avrebbe di certo creato troppo scalpore. In questo caso, però, non solo l’applicazione viola le rigidissime regole di App Store – dove sono vietati contenuti hard, troppo violenti o lesivi dei minori – ma si rivolge proprio ai bambini. E li potrebbe indurre in disordini legati alla crescita, perché la ragazzina sovrappeso protagonista del gameplay viene definita come “ugly”, brutta.
«Questa ragazza sfortunata ha preso così tanto peso che nessuna dieta può aiutarla. Nella nostra clinica può sottoporsi a un intervento chiamato liposuzione, che la renderà magra e bellissima. Dobbiamo fare delle piccole incisioni nelle aree problematiche e aspirare tutto il grasso extra. La opererai, dottore?»
Questa una domanda del gioco a cui tanti ragazzini – l’audience media dell’applicazione, sebbene non vi siano conferme ufficiali, è di poco più di 12 anni – si sono ritrovati a rispondere. Nigel Mercer, ex presidente della British Association of Aesthetic Plastic Surgeons, ha così commentato la vicenda:
«Questa applicazione utilizza clamorosamente e senza ritegno dei nomi conosciuti dai bambini – come quello di Barbie – per indirizzarsi a giovani e vulnerabili ragazzini, esponendoli a una retorica sessista e disturbante, perché il gioco critica il corpo di un personaggio cartoon che non si conforma a uno standard di bellezza irrealistico. […] Fatto ancora più scioccante, l’app incoraggia i bambini a ricorrere alla chirurgia – con immagini che includono siringhe, bisturi e tubi per la liposuzione – per “sistemare” un paziente descritto come “sfortunato”.
Anche Mattel, la società che produce la famosa bambola nominata impropriamente in questo gioco, ha voluto rilasciare una dichiarazione:
«Il nome di Barbie è stato recentemente inserito in un’applicazione non connessa a Mattel. Questa applicazione è stata poi rimossa da iTunes. Alla Mattel prendiamo il nostro impegno verso i bambini davvero sul serio e lavoriamo duramente per assicurarci non vi siano usi non autorizzati dei nostri brand, usi che potrebbero essere insicuri o inappropriati per i bambini.»
Nelle ultime ore, infine, Apple ha provveduto alla rimozione anche di un clone, intitolato “Plastic Surgery For Barbara”.