Cambridge Analytica chiude. La società che ha dato via ad uno dei più grandi scandali dell’epoca di Internet chiude i battenti proprio a causa del peso insostenibile delle conseguenze delle ultime vicende. La notizia è stata riportata dal The Wall Street Journal ed è stata poi confermata da un comunicato stampa della stessa società. Nello specifico, SCL Elections Ltd. e la sua affiliata Cambridge Analytica hanno presentato domanda di insolvenza e presto inizieranno la procedura fallimentare prevista dalla legge.
L’organizzazione madre della società di analisi dei dati con sede nel Regno Unito, SCL Group, sarà anch’essa chiusa, sempre secondo The Wall Street Journal. Cambridge Analytica, che ha guadagnato notorietà lavorando sulle analisi dei dati per la campagna presidenziale di Trump, è stata travolta dalle polemiche dopo aver riferito di aver ottenuto dati su milioni di utenti di Facebook attraverso un’app apparentemente innocua. La rilevazione ha innescato una serie di reazioni a catena che hanno travolto anche Facebook, tanto che il suo CEO Mark Zuckerberg ha dovuto persino presenziare ad una serie di audizioni al Congresso americano.
I motivi che avrebbero spinto Cambridge Analytica ad alzare bandiera bianca sarebbero presto spiegati. Lo scandalo avrebbe rapidamente avvolto tutte le attività della società che avrebbe perso rapidamente la maggior parte dei clienti. Inoltre, proprio a seguito di queste vicende, le spese legali sarebbero lievitate alle stelle. Un mix di fattori che in breve tempo sarebbero risultati insostenibili per la società di analisi dei dati.
Cambridge Analytica, dunque, chiude, ma nonostante le sue attività molto discusse vadano verso la chiusura, la società continua a sostenere la sua buona fede ed a sottolienare che un’indagine interna non ha dimostrato alcun illecito.