Mentre all’estero le aziende attive nell’e-commerce sono una realtà consolidata del mercato in Italia come vanno le aziende nostrane?
Non bene ci verrebbe da dire se analizziamo il caso di CHL.
L’azienda è reduce da un risanamento che l’ha portata fuori dalla “black list” CONSOB, tuttavia, nonostante gli aumenti di capitale ed una buona copertura finanziaria, le perdite nel 2007 sono salite: il 30 Settembre, CHL dichiara un risultato negativo di 1,1 milioni, rispetto ad una perdita di 0,6 milioni nello stesso periodo dello scorso anno.
La quotazione del titolo ha sicuramente risentito del cattivo andamento dei mercati di Novembre.
Il titolo ha aperto il 2007 con una quotazione di 0,85 euro, ad Aprile ha raggiunto il massimo con 1,23 euro, oggi vale intorno al 0,53 euro.
Le spese fisse cui deve far fronte CHL per erogare il servizio, circa 6,7 milioni di euro nel 2005 e 2006, sono elevate rispetto al fatturato dell’azienda, inoltre il ricavo sui prodotti informatici che rappresentano la principale offerta dell’azienda è basso.
L’azienda ultimamente ha diversificato la sua offerta allargandola a prodotti con maggiore margine.
Lo scoglio da superare è sicuramente l’incremento del fatturato e il mercato di riferimento in cui opera CHL, l’Italia, non sembra essere certo uno dei più ricettivi all’e-commerce.