Il re dei Toronto Raptors, Chris Bosh, verrà ricordato nell’NBA non solo per canestri e rimbalzi, ma anche per un tiro da 800 punti che è riuscito a mettere a segno nell’interesse di tutto il movimento del basket USA. È proprio Chris Bosh, infatti, a restituire ai legittimi titolari qualcosa come 800 domini che tale Luis Zavala aveva illecitamente registrato a vantaggio della propria compagnia (Hoopology) e del proprio portafoglio.
Il rimbalzo è stato raccolto all’atto della denuncia: quando Bosh ha capito che il proprio dominio era stato occupato illegittimamente, infatti, ha mosso causa contro il registrante ottenendone la restituzione e 120 mila dollari di sanzione. Siccome la sanzione è mai arrivata nelle tasche di Bosh, però, ecco scattato anche il contropiede: l’intero parco domini in mano a Zavala è passato nelle mani capienti del cestista di Toronto. Contropiede e partita: 800 domini sono ora nelle mani di Bosh, il quale ha immediatamente chiarito la volontà di restituire gli stessi ai legittimi proprietari senza trarre lucro diretto dalla propria vittoria legale.
Che Bosh creda da tempo nel web non è un mistero. Curioso, ad esempio, lo spot su YouTube con cui chiedeva agli utenti un aiuto per essere mandato agli All Star Game del 2008:
La lista dei domini passati di mano nella causa è lunga e corposa, e comprendente peraltro anche tre domini riferiti all’italiano dei Raptors Andrea Bargnani. «Ma l’italiano dei Raptors non è certo l’unico su cui Luis Zavala aveva progetti», spiega la Gazzetta dello Sport riprendendo il caso: «i siti riferibili a giocatori Nba sono tantissimi, inclusi quelli di Jason Kidd, Deron Williams, Steve Nash, Amar’e Stoudemire, Hedo Turkoglu, del presidente dei Raptors e di altri 11 compagni passati e presenti di Bosh. Ma nella lista ci sono anche combattenti della Mixed Martial Arts, di alcuni membri della famiglia mafiosa Gotti e dei figli di Britney Spears e Jennifer Lopez. Oltre a quello dello stesso Luis Zavala e di Pietro Aradori, 20enne promessa dell’Angelico Biella il cui dominio venne registrato in previsione di un suo possibile sbarco in Nba».
Tutti i domini del pacchetto rinviano oggi ad un comunicato presente sul sito dello studio legale di Bosh nel quale si notifica la vittoria e le conseguenze della Federal Anti-Cybersquatting Consumer Protection Act sul caso specifico. Ma il fiuto per il Web spinge Bosh ad andare oltre: sebbene i domini vengano riconsegnati gratuitamente, ai rispettivi proprietari verrà illustrato il potenziale dei domini stessi per mezzo della consulenza della Max Deal Technologies fondata dallo stesso Bosh ed impegnata in attività di web design. Bosh, insomma, potrebbe sì regalare 800 domini, ma in cambio potrebbe trovarsi centinaia di clienti.