Christopher Nolan svela il proprio disinteresse per possibili collaborazioni con Netflix, poiché amante delle sale cinematografiche e della fruizione domestica tramite Blu-Ray. È quanto conferma lo stesso regista in occasione di un’intervista a margine dello screening di “Dunkirk” presso la Film Society of Lincoln Center, nel sottolineare di non comprendere l’avversione del portale di streaming per le release al cinema.
La presa di posizione deriva dalla necessità, dal suo punto di vista, di valorizzare l’esistenza delle sale cinematografiche, sebbene Nolan in passato non si sia dimostrato contrario allo streaming. Il regista sostiene non vi sia esperienza di visione equiparabile a quella del grande schermo, sia dal punto di vista della qualità che delle emozioni suscitate dalla condivisione con altri spettatori. Una questione non di certo nuova, considerato come anche Quentin Tarantino, qualche mese fa, abbia espresso un medesimo amore per le sale. Per questo motivo, Nolan ritiene di non dover supportare la battaglia di Netflix per una release contemporanea di lungometraggi sia al cinema che sulle piattaforme di streaming:
Netflix ha una bizzarra avversione nel supportare film destinati alle sale cinematografiche. Seguono questa politica insensata di dover rilasciare tutto e renderlo disponibile in streaming simultaneamente. Non ci stanno nemmeno provando e credo stiano perdendo una grande opportunità. […] L’approccio di Amazon (con il rilascio di alcuni titoli al cinema 90 giorni prima dello streaming, ndr) è perfettamente sostenibile.
Il regista, tuttavia, non sembra essere appassionato dello streaming in toto, tanto da affermare di preferire i Blu-Ray alle piattaforme online per la visione domestica. Una scelta forse in contraddizione rispetto alla qualità di fruizione, a cui ha fatto riferimento nel giustificare le sale cinematografiche, considerato come oggi lo streaming possa garantire un servizio decisamente più ampio rispetto ai supporti ottici, grazie a numerose tecnologie implementate, dall’HDR a Dolby Atmos, passando per numerosi altri standard
La questione non è certamente nuova: Netflix è stato al centro di diverse polemiche durante lo scorso Festival del Cinema di Cannes, per la presentazione di “Okja”, tanto che l’organizzazione della kermesse ha deciso di escludere dal prossimo anno i lungometraggi privi di una distribuzione nelle sale francesi. Un modello che rischia tuttavia di non essere sostenibile per le piattaforme di streaming. Registi e artisti si sono separati in due grandi gruppi, tra chi ha voluto difendere il Festival come Pedro Almodovar e chi, invece, si è schierato a favore del colosso, come Will Smith. Quest’ultimo ha sottolineato come sia sbagliato accusare lo streaming della possibile morte delle sale, poiché numerose survey hanno dimostrato come gli spettatori continuino ad andare al cinema nonostante la disponibilità delle più svariate piattaforme domestiche. Non bisogna, in altre parole, confondere la legittima protezione delle sale con l’avanzare di un immotivato luddismo tecnologico.