Può forse sembrare un paradosso, ma il software che più di ogni altro viene utilizzato per bloccare la visualizzazione delle pubblicità in Rete ha di recente lanciato una piattaforma di advertising e Google, che invece vede la fetta più grande dei suoi introiti arrivare proprio dalle inserzioni online, sta pensando di integrare un ad blocker all’interno del proprio browser per la navigazione.
Stando a un’indiscrezione riportata sulle pagine del Wall Street Journal, l’iniziativa arriverà a interessare sia le versioni mobile (Android e iOS) che quelle desktop (Windows, macOS e Linux) di Chrome. Al momento non è dato a sapere alcun dettaglio concreto sul funzionamento, né sulle tempistiche necessarie per assistere al lancio, ma il gruppo di Mountain View potrebbe annunciare ufficialmente la feature già entro le prossime settimane, forse in occasione dell’evento I/O 2017 rivolto alla community di sviluppatori e che andrà in scena a San Francisco nel mese di maggio. La fonte del rumor ipotizza inoltre che Google potrebbe scegliere di bloccare tutte le inserzioni provenienti dai siti che mostrano banner o messaggi pubblicitari ritenuti offensivi secondo quanto stabilito dalle linee guida messe nero su bianco dal Coalition for Better Ads.
Migliorando la qualità generale dell’advertising mostrato in fase di navigazione, bigG potrebbe quindi cercare di convincere gli utenti a disattivare o addirittura disinstallare estensioni o applicazioni di terze parti come Adblock Plus, al momento il tool più diffuso a livello globale per questa categoria. Non è da escludere nemmeno che possano essere interessati dall’ad blocker di Chrome anche i pop-up e altre forme di banner che finiscono con il compromettere l’esperienza online, costringendo chi naviga a interrompere di continuo la lettura di un articolo o la riproduzione di un contenuto multimediale per chiudere finestre in primo piano, in background e altri elementi disturbanti.