Fino a qualche anno fa, parlando di browser, il dominatore assoluto in termini di market share era Internet Explorer. Più di recente, complice anche una diffusione capillare di dispositivi come smartphone e tablet, il panorama è cambiato in modo significativo. Il software di Microsoft ha visto la propria quota ridursi progressivamente, a beneficio soprattutto di Chrome. Stando a nuove statistiche, l’applicativo di Google avrebbe conquistato la testa della classifica anche negli Stati Uniti.
A svelarlo è un report firmato da Adobe Digital Index. I dati parlano chiaro: nel mese di aprile Google Chrome ha incrementato la propria percentuale raggiungendo il 31,8% del totale, in netta crescita rispetto al 25,8% di dodici mesi prima. Trend negativo invece per IE, che nello stesso periodo è sceso dal 36,9% al 30,9%. Al terzo posto c’è Safari di Apple, che grazie alla sua presenza su iPhone e iPad è stabile al 25%. Fuori dal podio si trova Firefox di Mozilla con l’8,7%, in discesa dal 20% circa di due anni fa, seguito da Opera con una quota di poco superiore allo zero, dunque trascurabile a fini statistici. Va precisato che i numeri sono stati generati tenendo conto sia dei dispositivi mobile che dei computer desktop, analizzando il traffico generato (in modo anonimo) da oltre 17 miliardi di visite su 10.000 siti Web americani di vario tipo.
Le ragioni che hanno portato ad un tale declino nel market share di Internet Explorer sono principalmente due: la presenza di Chrome come standard sulla quasi totalità dei prodotti Android in commercio e la possibilità offerta agli utenti di sincronizzare preferiti, password, informazioni digitate nei moduli, cronologia ed estensioni su tutti i device posseduti, dal PC agli smartphone, senza dimenticare i tablet. Un vero e proprio valore aggiunto per chi utilizza un gran numero di dispositivi.
Quella che negli Stati Uniti è una novità, rappresenta un dato di fatto ormai da tempo in altre parti del mondo. Sempre stando ai dati raccolti da Adobe Digital Index, Google Chrome ha superato IE a livello globale già nel 2011, grazie alla forte crescita fatta registrare in paesi come Brasile, Messico, Spagna, Russia e Italia. L’impegno profuso da Microsoft nell’ottimizzare il proprio browser per invertire la tendenza, dunque, sembra per il momento non in grado di portare i risultati sperati.