La posizione di Google è chiara: vuol migliorare l’esperienza di navigazione offerta agli utenti, bloccando la riproduzione automatica e indesiderata dei contenuti ospitati nelle pagine Web. Un’intenzione che si è concretizzata nelle scorse settimane con il rilascio della nuova versione di Chrome. Il software impedisce infatti ai siti di avviare un video accompagnato da una traccia audio senza la volontà esplicita di chi si trova davanti al computer. Non tutti però ne sono entusiasti.
Alcune critiche sono state sollevate da sviluppatori impegnati nella creazione di browser game: ai giochi sarebbe infatti talvolta impedita la corretta esecuzione. Il dito è puntato in primis verso il Media Engagement Index, un indice introdotto proprio dal gruppo di Mountain View per stabilire mediante l’impiego di un algoritmo se un contenuto può essere riprodotto in automatico o meno, tenendo conto di diversi fattori come il suo peso, il tempo di fruizione e il posizionamento all’interno di una scheda attiva. Questo renderebbe complicata la fase di test per chi sviluppa. Da Google sono giunte rassicurazioni, con il team al lavoro su Chrome che si è reso disponibile a raccogliere i feedback necessari al fine di apportare le dovute correzioni al sistema.
When this rolled out, several of my projects broke – and debugging the issue was/is *incredibly* painful, because guess what? Having the devtools open appeared to *sometimes* count as a user interaction. I was pretty stumped until i figured out how to reliably trigger the block
— Mara 🕊️ (@coderobe) May 7, 2018
Da bigG anche l’invito a utilizzare la nuova API WebAudio che non è soggetta ad alcuna limitazione, ma questo impone alle software house di riscrivere per intero il codice dei giochi. Ancora una volta ci si trova dunque di fronte all’esigenza di trovare il giusto equilibrio, nel tentativo di soddisfare le esigenze di tutti. La strada intrapresa da Google sembra voler garantire anzitutto agli utenti un’esperienza priva di intoppi o comportamenti indesiderati del browser, senza però per questo motivo creare grattacapi o eccessive difficoltà a chi sviluppa.