Da pochi giorni Google ha proposto un plugin di proprietà per portare Chrome all’interno di Internet Explorer, conservandone l’estetica ma sostituendone il motore. Chrome Frame nasce con uno scopo preciso: dotare il browser delle qualità e della velocità necessarie per facilitare sul browser Microsoft l’uso dei servizi distribuiti per il Web. Per Google è una questione fondamentale: velocizzare il browser (anche quell’IE6 che molte aziende continuano ad utilizzare) significa aprire un mercato potenziale sul quale proporre le applicazioni SaaS made in Mountain View.
Le performance sono state misurate ed il cambiamento, in effetti, appare di grande rilievo. Il test giunge da Adrian Kingsley-Hughes per ZDNet ed è stato portato avanti confrontando le velocità di IE7, IE8, IE7 con Chrome Frame ed IE8 con Chrome Frame. Clamoroso il risultato: IE7 viene velocizzato di 40 volte, l’ultimo IE8 di ben 10 volte. La velocità, insomma, viene abbassata ai medesimi livelli dello snello Chrome. Nessun compromesso a livello di RAM: l’uso della memoria rimane sostanzialmente invariato tanto usando Chrome Frame quanto non adoperando il plugin.
I dati sono stati disposti su di un chiaro schema di raffronto:
Benchmark di raffronto per Chrome Frame
Microsoft non nega la velocità guadagnata da IE con il plugin, ma contesta invece ciò che di negativo Chrome può inoculare nel browser di Redmond. Stizzita la risposta giunta dal team Microsoft a Mary Jo Foley: «Con Internet Explorer 8, abbiamo compiuto significativi passi avanti per rendere il browser più sicuro per gli utenti. Dati i problemi di sicurezza con i plugin in generale e con Google Chrome in particolare, Google Chrome Frame girando come plugin raddoppia l’area di attacco per malware e script maligni. Questo non è un rischio che raccomandiamo ai nostri amici ed ai nostri familiari».
Microsoft non offre dati a proprio supporto, ma suggerisce di controllare le rilevazioni NSS Labs che confermerebbero quanto riferito.