Chrome, occhio a cosa recita la licenza d'uso

La licenza d'uso accetta in fase di installazione di Google Chrome contiene alcuni dettagli particolarmente importanti. Google ad esempio interverrà in automatico con gli aggiornamenti al browser ed userà le informazioni a fini pubblicitari
Chrome, occhio a cosa recita la licenza d'uso
La licenza d'uso accetta in fase di installazione di Google Chrome contiene alcuni dettagli particolarmente importanti. Google ad esempio interverrà in automatico con gli aggiornamenti al browser ed userà le informazioni a fini pubblicitari

L’eccitazione per la nuova release, la forza dell’abitudine, la fiducia nel marchio ed altri fattori colimano tutti nella stessa azione: quando Google Chrome è stato scaricato e installato, in pochi hanno probabilmente dato un’occhiata ai termini del servizio sull’apposita pagina. Lo ha fatto però Ina Fried per CNet, e ne ha tratte alcune interessanti considerazioni.

Innanzitutto nella licenza è specificato il fatto che Google si riserva il diritto di installare in automatico aggiornamenti che provvedano a correggere eventuali problemi o comunque ad accrescere le potenzialità del browser. La licenza parla specificatamente di «bug fix, funzioni avanzate, nuovi moduli software e versioni completamente nuove»: Google, insomma, ha la mano completamente libera sul proprio software e vi interverrà nel tempo senza che l’utente vi metta mano.

Una definizione in qualche modo ambigua è relativa ai diritti d’uso del browser ed ai diritti che Google si riserva con licenza «perpetua, irrevocabile, internazionale, royalty-free».

Infine una frase lascia aperto qualche spiraglio ad interventi di ispirazione pubblicitaria: «alcuni servizi sono supportati con sistema di advertising revenue e possono mostrare pubblicità e promozioni. Queste pubblicità possono essere personalizzate sui contenuti delle informazioni allocate nei servizi, nelle query composte attraverso tali servizi o attraverso altre informazioni». Il browser, insomma, conserva molte informazioni perchè, in linea teorica, potrebbe in futuro monetizzarle o comunque adoperarle per offrire servizi di pubblicità con annunci ottimizzati sulla base delle caratteristiche dell’utente navigante (caratteristiche, ovviamente, ottenute grazie alle informazioni fornite dalle pratiche di navigazione registrate nello storico conservato dal browser).

Quest’ultimo aspetto potrebbe sollevare in futuro importanti considerazioni sulla tutela della privacy, ma sicuramente rappresenta un possibile passo avanti deciso per Google nella direzione di una pubblicità sempre più mirata e sempre più efficace. La diffusione del browser, insomma, potrebbe offrire a Google un forte vantaggio di ritorno anche nel mercato dell’advertising, ove il motore di ricerca potrebbe godere di importanti informazioni aggiuntive con cui ottimizzare i propri sistemi.

La licenza va ovviamente accettata all’atto dell’installazione. Ogni altra opzione può essere invece in seguito modificata tramite gli appositi strumenti.

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