Son passati ormai diversi giorni dall’11 Novembre, data ritenuta papabile per il rilascio di Chrome OS. Del sistema operativo di casa Google, invece, nemmeno l’ombra, né tantomeno informazioni che potessero fornire agli utenti spiegazioni sul perché di tale ritardo. Dalle parole del CEO di Mountain View Eric Schmidt giungono però nuovi spiragli per coloro che attendono con impazienza il rilascio finale.
Durante la Web 2.0 Conference della scorsa settimana Schmidt ha infatti ripetuto che Chrome OS sarà disponibile nei prossimi mesi. Non si sa quanti saranno necessari agli sviluppatori prima di ultimare il sistema operativo, né quale sia lo stadio attuale dei lavori, ma quantomeno giungono segnali di vita dal progetto. Tiepidi, ma pur sempre fonte di nuovi dettagli.
La redazione di Engadget ha tentato di contattare altri addetti ai lavori, cercando di strappare maggiori informazioni. Oltre alla conferma di una roadmap sulla quale figura un rilascio entro la fine dell’anno, le risposte di Google non sono state in grado di risolvere i dubbi riguardanti la versione che in quel di Mountain View si ha intenzione di rilasciare: uno sguardo all’elenco dei bug presenti lascia supporre che ciò che verrà fornito a breve non sia altro che una versione Beta di Chrome OS, ma ancora lontana dallo stadio finale. Sono diversi i problemi etichettati come critici, che necessitano delle cure degli ingegneri prima di poter essere accantonate per poter definire “stabile” il sistema.
Se così fosse, verrebbe inoltre meno la promessa di Google di lanciare sul mercato i cosiddetti ChromeBooks, netbook basati sul nuovo sistema operativo open source, entro il mese di dicembre. A conferma di ciò giungono anche le dichiarazioni di alcuni produttori che inizialmente si erano detti interessati al progetto, ma che ora sembrano pronti a fare retromarcia, o quanto meno preferiscono andare con i piedi di piombo nell’ipotizzare scenari futuri per l’adozione di Chrome OS sui propri dispositivi.
Alla base dei ritardi, sostiene l’analista di Gartner Ray Valdes, ci sarebbe l’introduzione sul mercato dell’iPad, assoluto dominatore del segmento tablet: Google si sarebbe dunque visto costretto a rimodulare le strategie di sviluppo, dedicando maggiore attenzione ad Android, che grazie a dispositivi come il Galaxy Tab di Samsung può combattere faccia a faccia con quello di Cupertino.