Un caso di cui si parla ormai da anni, iniziato con un’indagine avviata dal FAS (Federal Antimonopoly Service), proseguito con una sentenza che ha definito anticoncorrenziale il comportamento di Google, più di recente culminato in una sanzione da 7,8 milioni di dollari e nel divieto di imporre ai produttori di dispositivi l’obbligo di preinstallare esclusivamente il suo motore di ricerca. È la tribolata vicenda che ha visto protagonista l’edizione Android del browser Chrome in Russia.
Oggi si torna a parlarne poiché bigG, come imposto dalle autorità del paese, ha introdotto per gli utenti la possibilità di scegliere il motore di ricerca predefinito su smartphone e tablet. La prima realtà a esultare per il cambiamento è, ovviamente, Yandex. Il gruppo gestisce infatti il servizio più importante in Russia (47,5% delle ricerche, la stessa percentuale di Google), che in questo modo potrà ampliare il proprio market share all’interno del paese, in particolare per quanto riguarda l’utenza mobile. Questo un estratto dall’intervento dell’azienda sul proprio blog ufficiale.
Come una delle compagnie Internet più grandi in Europa, nonché in qualità di fornitore principale per ricerche e applicazioni in Russia, l’accesso alle piattaforme è di importanza critica per Yandex. Siamo felici che gli utenti russi possano ora scegliere con semplicità il loro motore di ricerca preferito sui dispositivi Android.
Il commento di Google alla vicenda è affidato alle pagine del sito The Inquirer e si limita a sottolineare come l’azienda di Mountain View abbia introdotto le modifiche richieste con l’aggiornamento alla versione 60 di Chrome su Android, così da favorire la concorrenza locale nel campo delle ricerche online.
In rispetto dell’accordo con Yandex e di quanto deciso da FAS, abbiamo introdotto una nuova opportunità per i fornitori delle ricerche, che saranno in grado di promuovere i loro servizi all’interno dell’applicazione Chrome sui dispositivi Android.