C’è stato un tempo in cui Google apriva servizi gratuiti a profusione e stupiva tutti con l’assenza di pubblicità. Servizi utili, spesso ben funzionanti, a volte innovativi, e tutti accomunati dalla stessa caratteristica: l’assenza di spazi promozionali. Non era facile individuare la possibile monetizzazione di tali servizi, e la teoria più accettata era quella di un servizio aperto con scopi altri, quali l’imposizione del brand come riferimento univoco ed onnicomprensivo per ogni tipo di ricerca online. L’assenza di pubblicità era anche una scusa valida in ogni occasione contro quanti contestavano a Google un atteggiamento parassitario nei confronti delle informazioni altrui: i servizi fungevano soltanto da aggregatori, e non essendoci monetizzazione era garantita la buona fede del servizio e dell’uso dei testi o delle immagini altrui.
Qualcosa sta ora cambiando. Da quanto la crisi economica ha iniziato a spirare anche online, Google ha moltiplicato i servizi nei quali le inserzioni pubblicitarie vengono immesse tramite appositi spazi. Tra questi YouTube (il primo degli interrogativi di Mountain View), ma anche Google Finance, Google Image Search e Google Earth. Ora un nuovo nome si aggiunge alla fila, ed è quello di Google News. L’aggregatore di notizie, che in Italia soffre ancora di non pochi problemi tanto nell’aggregazione degli argomenti quanto nel ranking delle fonti, negli USA diventerà ora monetizzabile tramite l’aggiunta di appositi annunci promozionali al fianco delle news.
Secondo quanto spiegato nell’annuncio ufficiale, al momento l’esperimento è limitato agli USA e le inserzioni compariranno non tanto sulla homepage, quanto nelle pagine nelle quali le notizie vengono cercate. Componendo ad esempio la query “iPhone” nel modulo di ricerca, compariranno le notizie indicizzate dal motore affiancate da inserzioni in qualche modo ricollegate alla parola cercata. La forma è ancora da definirsi: Google spiega di aver sperimentato gli spazi promozionali su Google News ormai da tempo, ma ancora non è ufficialmente stabilita quella che sarà la formulazione definitiva degli annunci e del formato.
Il blog Micropersuasion, curato da Steve Rubel, nel commentare la novità fa notare come vi sia già chi ha tentato l’exploit sugli annunci simulando una notizia in grado di trarre in inganno l’utente:
Comparire al fianco delle news, infatti, permette di mettere in difficoltà l’utenza meno smaliziata, ed un annuncio del tipo “Latest news!” è un sistema infallibile per attirare click involontari. Exploit a parte, però, la novità di Google News sembra poter essere una buona opportunità. Il post di Steve Rubel fa riferimento ad una analisi Edelman e spiega come vi sia una parte di mercato che è rimasta estranea dalla prima ondata dell’online advertising, ma che potrebbe comunque essere ora coinvolta dalla seconda ondata. Google, però, non dovrà dimenticare i risolti etici della pubblicità contestuale, tutti quei risvolti che i vari Google News e Google Finance non hanno dovuto invece affrontare nella loro parte iniziale del percorso: qualche spazio promozionale in più significa maggior monetizzazione, ma anche una diversa assunzione di responsabilità.