Ci scrive Franco Londei, presidente Secondo Protocollo, dal cui sito si sospettava fosse stato copiato l’ultimo comunicato diramato dall’ufficio stampa di Gabriella Carlucci. L’ufficio stampa stesso ha negato la cosa, ed ora giunge la conferma definitiva da Secondo Protocollo. Con ulteriori precisazioni relative ad una vicenda parallela che ha scatenato una appendice terza al dibattito in corso.
Spett. Redazione di Webnews
la presente in merito a quanto da voi pubblicato in data 18 marzo 2009 e più precisamente in merito a determinate affermazioni contenute nel vostro articolo in oggetto, vorrei fare alcune precisazioni: a seguito di contatti tra la nostra associazione e l’On. Gabriella Carlucci l’ufficio stampa della stessa On. Carlucci è stato autorizzato a diffondere qualsiasi contenuto da noi pubblicato. Il riferimento da me fatto in merito alle “modalità di diffusione” dei comunicati stampa era riferito al fatto che, a mio modestissimo parere, poteva essere fatto in maniera più professionale. In merito ai vostri riferimenti al sito Primo Protocollo, mi preme precisare alcune cose a riguardo, affermazioni di cui mi assumo la totale responsabilità:
1)il sito Primo Protocollo è nato esclusivamente per denigrare la mia persona e in seconda battuta l’associazione da me presieduta. Detto sito è gestito da tre, massimo quattro persone che rispondono al nome di **** ****, **** **** e **** ****, più un altro paio di persone amiche del **** **** che si sono prestate al giochetto. Queste persone hanno aperto in rete decine di posizioni con nick name tanto da figurare come una comunità. Rispondono ai loro stessi messaggi cambiando semplicemente nick name. Queste sono cose che voi le dovreste sapere. Non c’è dubbio che all’apparenza il sito risulti ben fatto (**** **** è una specie di Web Master e comunque esperta di rete) e che un visitare occasionale cada nel tranello. In ogni caso io personalmente in data 27/11/2008 ho presentato querela presso la Procura della Repubblica di Urbino contro **** **** (querela che posso inviarvi per fax se mi date un numero con garanzia che non verrà pubblicata essendo in corso le indagini) ben consapevole che detta querela avrebbe comportato (per smentire le affermazioni contenute in quel sito) che l’associazione Secondo Protocollo venisse controllata e analizzata attentamente dalle autorità preposte, cosa che è avvenuta regolarmente. Durante questi mesi ci è capitato più volte di parlare con le forze dell’ordine e con la Polizia Postale e così è emerso che per loro è molto difficile operare in quanto la diffamazione a mezzo internet è molto diffusa e spesso risalire all’identità del diffamatore è molto difficile e comunque richiede tempo e risorse umane, risorse umane che non ci sono. Per questo, pur con i dovuti distingui, abbiamo abbracciato la proposta dell’On.Carlucci, proposta che se presa come base per un disegno di legge preciso, ben fatto e che rispetti i Diritti di chi usufruisce della rete, può essere buona. Per il resto, noi non basiamo la nostra attività su quanto pubblica primo protocollo, cioè non abbiamo tempo per stare dietro a tre nullafacenti che per astio personale nei miei confronti passano 20 ore al giorno di fronte a un computer cambiando identità ogni trenta secondi. Noi facciamo un lavoro difficile e molto spesso ci confrontiamo con persone e poteri molto più forti di noi, non possiamo stare dietro a queste sciocchezze. Mi risulta invece strano che un sito affermato come il vostro sia scivolato su un troll. Comprendo la vostra avversione alla proposta Carlucci e quindi la necessità di contrastare chi in qualche modo l’appoggia con tutti i mezzi arrivando (anche se indirettamente) a supportare un diffamatore che prima o poi dovrà fare i conti con la giustizia, prendendo a pretesto la supposta copia di due articoli (su oltre 2000) che secondo questi signori avremmo copiato senza mettere la fonte. Basterebbe scorrere il nostro sito e leggere gli articoli per vedere come operiamo sul web. Mi chiedo poi, e qui concludo perché come detto non mi va di dare risalto a queste persone, chi le paga per fare tutto questo lavoro. In ogni caso la magistratura, pur con estrema lentezza, sta lavorando. Lasciamola lavorare.
2)In merito alla proposta dell’On Carlucci, per la prossima settimana abbiamo organizzato una riunione tra diverse associazioni che in qualche modo sono legate a quanto avviene sul web. Questo per sentire le loro opinioni in merito a detta proposta e per preparare una controproposta che
tuteli i Diritti di tutti in rete. Purtroppo non è sufficiente dire semplicemente NO, ma occorre in qualche modo motivare perché si dice NO. Per il resto, siamo ben decisi a portare avanti la nostra lotta contro gli abusi in rete prendendo a pretesto proprio quelli subiti da noi.Con stima e cordialità
Franco Londei
presidente di Secondo Protocollo
Modificato il 20 Marzo ore 15.30