Apple si lancia in una nuova battaglia legale, ma questa volta non riguarda Samsung e nemmeno il mondo Android. Ci si deve trasferire in Cina, patria produttiva del tablet targato Mela, dove lo scorso dicembre una corte ha stabilito come l’utilizzo del nome iPad non possa essere accordato a Cupertino. La Mela ha deciso di ricorrere in appello per sovvertire la sentenza.
Lo scorso dicembre il tribunale di Shenzen ha sentenziato contro Apple in una causa con Proview Electronics. L’azienda cinese avrebbe registrato i marchi “IPAD” e “iPad” nel lontano 2001, quindi molto prima dell’approdo sul mercato della tavoletta targata Mela, e ne ha reclamato i diritti d’uso. La decisione della corte, tuttavia, sembra non tenere conto dell’acquisto della licenza avvenuto qualche anno fa proprio tra Apple e la stessa Proview Electronics.
Cupertino, infatti, prima del lancio di iPad ha contattato la società in questione, accordando la compravendita dell’uso esclusivo del nome tramite una filiale di Taiwan. I giudici, tuttavia, hanno considerato la transizione illegittima perché non avvenuta all’interno dei confini della Cina continentale, nonostante Taiwan stessa rientri nella giurisdizione della Repubblica Cinese, e nemmeno presso la sede centrale di Hong Kong. Per questi motivi, sebbene Apple abbia sborsato cifre non indifferenti per conquistare il brand “iPad“, la proprietà è stata rimessa nelle mani di Proview Electronics, che ora addirittura chiede 636.000 dollari di risarcimento per l’utilizzo indebito del marchio.
Apple, tuttavia, ha deciso di non arrendersi a quel che, a tutti gli effetti, sembra essere un tranello: il 5 gennaio, nonostante l’indiscrezione sia emersa solamente nelle ultime ore, Cupertino ha deciso di ricorrere in appello sempre presso la stessa corte. Non è dato sapere se questa seconda tornata di battaglie, almeno dal punto di vista legale, vedrà la Mela come vincitrice, ma indiscrezioni non confermate ipotizzerebbero un certo malumore locale per la possibile dipartita di Apple dal distretto produttivo di Shenzen qualora perdesse la causa, portando così diverse fabbriche allo svuotamento in termini di investimenti. Non resta che attendere i prossimi mesi per capire quale sarà l’evoluzione di questa ennesima vicenda giudiziaria.